sabato 27 dicembre 2008

Altra rassegna

Oggi vi propongo l'ennesima rassegna stampa... quella sulla morte di Abele.

Tra i titoli più belli sicuramente quelli di:
- Il giornale con "Maledetti comunisti", Taormina: "Caino è innocente!", i Pm: "Ma se non c'era nussun altro!".
- La gazzetta dello sport con "Tennis col morto".
- Playbuoy con all'interno i calendario delle vacche.

Inoltre c'è una sorpresa finale, con una rivelazione.

venerdì 26 dicembre 2008

La corazzata Kotiomkin

La corazzata Kotiomkin (o Kotionkin) è il film (fittizio) ispirato ironicamente a La corazzata Potëmkin, al centro di un episodio di culto del film di Fantozzi.

La scena vede il professor Guidobaldo Maria Riccardelli, capo del protagonista Ugo Fantozzi, imporre ai suoi impiegati la ripetuta visione di film d'autore che lui venera. Dopo l'ennesima proiezione de La corazzata Kotiomkin, il preferito del professore, giunge lo storico commento di Fantozzi:
« Per me.... la corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!... Hai capito? Eh? Merdaccia! »
(Paolo Villaggio in Il secondo tragico Fantozzi)

Gli impiegati si ribellano, prendendo in ostaggio il direttore e costringendolo a vedere film di basso livello culturale (Giovannona Coscialunga, L'esorciccio e l'inesistente La polizia s'incazza), ma solo dopo averlo fatto inginocchiare sui ceci (per contrappasso alla sua abitudine di punire in tal modo gli impiegati disinteressati alle sue pellicole) e aver dato fuoco davanti ai suoi occhi alle diciotto bobine della sua rara copia personale del film.

L'episodio de La corazzata Kotiomkin vuole essere satirico nei confronti della classe borghese intellettualistica e snob, che impone a se stessa e agli altri una cultura stereotipata seguendo schemi precostituiti. Il film a cui si ispira la scena, La corazzata Potëmkin di Sergej M. Ejzenštejn, è un'opera effettivamente poco accessibile ad un pubblico medio, ma in virtù del suo indiscutibile valore cinematografico e storico in fase di sceneggiatura si decise di non citarlo letteralmente, bensì con un nome che ne fosse il calco parodistico; anche il nome del regista venne opportunamente modificato: Sergej M. Ejzenštejn divenne Serghei M. Einstein. Inoltre il film russo non è lungo come si lascia intendere: per dare più credibilità all'esasperazione degli impiegati La corazzata Kotiomkin è composta da ben diciotto interminabili bobine, quando in realtà La corazzata Potëmkin dura soltanto 75 minuti, meno dei 92 minuti di applausi ricevuti da Fantozzi al termine dell'ultima proiezione. Va notato che non avendo ottenuto i diritti per riprodurre parti dell'opera originale, tutte le scene del capolavoro visibili nel film dovettero essere ricostruite ex-novo.

Parte 1


Parte 2


Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_secondo_tragico_Fantozzi

giovedì 25 dicembre 2008

Buon natale!

E' natale!! Non esiste periodo più magico!!!! Questo è un piccolo video per poter augurare al mondo un magico natale!!!

mercoledì 24 dicembre 2008

Gli appellativi

Oggi vi propongo un altro spezzone fantozziano, dove gli appellativi si sprecano.

Infatti, in questo episodio di "Fantozzi contro tutti", vengono sciolinati tutti gli appellativi assegnati al più famoso dei ragionieri.

L'episodio inizia con Filini e Fantozzi che sono stati chiamati dal Gr. ladr. farabut. di gr. croc. mascalz. assas. figl. di gr. putt. marchese conte Piermatteo Barambani megalom.

Lo scopo della chiamata è una gita in barca... e già qui gli appellativi si sprecano: entrambi i ragionieri vengono chiavati poveracci, disgraziati, inferiori, pezzenti (e già Fantozzi viene appellato come "bambocci").

All'arrivo al porto, si assiste alla scena in cui Filini deve chiedere ad un inglese se si è fatto male (ovviamente non riuscendoci).

Una volta sulla nave (con molta fatica), si sentano ridire inferiori e poveracci; ma il più berzagliato è Fantozzi: bambocci, fantocci, bambocci beccacci, marmozzi, bagherozzi, pupazzi, bagherozzi, bambozzi, cagnacci.

Che dire... grande momento di spettacolo.

Parte 1


Parte 2

martedì 23 dicembre 2008

Mitico Fantozzi

Anche ieri sera c'è stato un grande film in tv: "Il secondo tragico Fantozzi".

Anche in questo film tante sono le scene gustose... io vi propongo quella della caccia, una di quelle più spassose a parer mio, anche se ce ne sono molte altre (casinò, la corrazzata, il varo, la cena con la Serbelloni, il viaggio a Capri...)



TRAMA

Il film comincia col Rag. Fantozzi che, in piena notte, fa lo straordinario per coprire le uscite del DucaConte Semenzara di fronte alla nobile moglie. Dopo aver rischiato la morte nell'incontro con due guardie giurate, il nostro tenta invano di tornare a casa proprio mentre un esercito di automobilisti, nella fattispecie gli stessi colleghi che entrano al lavoro, lo costringono tragicamente a tornare alla sua scrivania di impiegato.

Il primo episodio vero e proprio vede Fantozzi sorteggiato dalla Dea bendata Silvani per accompagnare il DucaConte Semenzara al casinò di Montecarlo. L'occasione era davvero mostruosa. Tre giorni a Montecarlo a veder giocare il Semenzara. Che se poi avesse sospettato che il suo accompagnatore portava fortuna, era fatta per tutta la vita. Dopo un arrivo anticipato di qualche ora alla stazione (Il treno per Montecarlo partiva alle 23:37. Fantozzi si presentò sul marciapiede alle 4:12 pomeridiane: sette ore prima.) e dopo essere stato umiliato dal Ducaconte che appella la sig.ra Pina e Mariangela come due facce da menagramo, i due si dirigono verso Montecarlo in un tragicomico viaggio in treno. Al casinò, Fantozzi deve subire le angherie scaramantiche del DucaConte che lo costringe a toccargli il sedere e ad ingurgitare svariati litri della terribile acqua Bertier, la più gasata del mondo (che lo costrinse ad ancorarsi come un pallone sonda), dopo un gigantesco rutto causato dalla terribile acqua Bertier, Fantozzi vince alla roulette, giocando il numero 27 consigliato dalla signorina Silvani, la somma di 700 mila lire che subito furono sequestrate dal DucaConte Semenzara per pagare il conto della suite al Grand Hotel, gli extra, due prostitute, e il singolo in vagone letto per il ritorno. Fantozzi invece farà tutto il viaggio aggrappato sotto al treno.

Rimesso in piedi grazie ai rimedi ustionanti della sig.ra Pina, che provocano sempre apparizioni mistiche in Fantozzi, si passa ad una battuta di caccia, organizzata ovviamente dal rag. Filini. In un luogo che in teoria non dovrebbe conoscere nessuno si scatena una vera e propria guerra, con mitragliatrici, mezzi corazzati e biplani, che si conclude solo al tramonto, giusto in tempo per vedere la Domenica Sportiva.

Il varo della turbonave aziendale da parte della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare si conclude, dopo l'ennesimo maldestro tentativo che porta in acqua Fantozzi ed altri personaggi tra cui nell'ordine: sindaco con fascia tricolore, ministro della marina mercantile, centoduenne baronessa Filiguelli de Bonchamp, mascotte a vita della società. Finita la riserva di champagne, fu deciso di cambiare il rituale della cerimonia: taglio di un cavetto metallico che avrebbe messo in moto il meccanismo del varo. Risultato: taglio netto del mignolo dell'Arcivescovo con annesso anello pastorale. Ma è anche l'occasione per una soirée alla villa della Contessa che vede invitati anche gli inseparabili Fantozzi e Filini che arrivarono in ritardo a causa dell'incontro con il cane da guardia di circa due tonnellate Ivan il Terribile XXXII, discendente diretto di Ivan il Terribile I appartenuto allo Zar Nicola leggendario campione di caccia al mugiko nella steppa e fucilato come nemico del popolo durante la rivoluzione d'ottobre sulla Piazza Rossa, i due si distinguono per l'assoluta mancanza di galateo. Storiche sono le scene dei colori assunti da Fantozzi a causa di un tordo mangiato intero (Rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra. Sul blu tenebra Fantozzi andò in coma cardio respiratorio) e del riso al forno con pomodorini di guarnizione (fuori freddi, dentro palla di fuoco a diciotto mila gradi). Fantozzi non terminerà la cena, rubando una Maserati e scappando da Ivan il Terribile XXXII. Passerà in macchina, sottocasa, svariati giorni ovviamente conteggiati come ferie già godute.

Riuscito a liberarsi dall'assedio della bestiola, Fantozzi decide di darsi malato proprio quando riceve da un vicino tre biglietti omaggio per il Circo Americano. L'occasione è troppo ghiotta e la famiglia decide di sfruttare i biglietti, con la dovuta cautela. Fantozzi viene immediatamente riconosciuto da Corrado Maria Lobbiam (Ugo Bologna), superiore del ragioniere, e tenta di spacciarsi per un artista del circo ma finisce come uomo proiettile, sparato in provincia di Agrigento dove ha una nuova visione a sfondo mistico.

Con un salto indietro nel tempo si scopre che Fantozzi è entrato nella megaditta con la mansione di spugnetta per francobolli e che la carriera è proseguita anche grazie alle simpatie che ha suscitato da parte del Professor Guidobaldo Maria Riccardelli, cinefilo appassionato di film d'arte. Il nostro eroe viene così costretto a visionare capolavori come Dies irae di Carl Theodor Dreyer, L'uomo di Aran di Flaherty ma soprattutto La corazzata Potemkin. In realtà, nel film, viene citato il capolavoro russo con un titolo diverso, cioè La corazzata Kotiomkin (o Kotionkin), ma è ormai d'uso comune associare il titolo originale a questa scena. Dopo giorni di supplizi che costringono Fantozzi anche a rinunciare alla visione di Italia-Inghilterra, storico incontro di calcio (che per la cronaca vide la prima vittoria della nazionale presso lo Stadio di Wembley grazie ad un gol di Capello), ormai esasperato il ragioniere trova il coraggio di ribellarsi esclamando una delle frasi più classiche della saga Fantozziana:
« Per me, La corazzata Kotiomkin, è una cagata pazzesca!!! »
Il Riccardelli verrà così obbligato a visionare a rotazione Giovannona Coscialunga, L'esorciccio e un inesistente La polizia s'incazza (titolo poi ripescato per uno degli sketch con Luca e Paolo nella trasmissione televisiva comica "Super Ciro") ma i rivoltosi ed il loro leader (ovviamente Fantozzi) saranno costretti alla resa e alla reinterpretazione del capolavoro del maestro Ejzenštejn ogni sabato fino all'età pensionabile.

L'episodio seguente vede Fantozzi, Filini e Calboni in una uscita notturna all'insaputa dei relativi familiari. I tre si recano così in un night club dove fecero tutto quello che si può fare per farsi rapinare in un locale notturno, Fantozzi pagherà di tasca sua 649.000 Lire + il 18% di servizio. La serata termina con Filini lasciato alle prese con un gruppo di tassisti minacciosi per il mancato pagamento e Fantozzi accucciato come un cane da guardia sullo zerbino di casa sua dove Calboni si è appartato con una signorina rimorchiata al night. L'arrivo della Silvani furiosa di gelosia è l'occasione per il riscatto di Fantozzi che tenta di lanciarsi in una dichiarazione d'amore nei confronti della collega. Il tentativo, inizialmente malriuscito, si rivela poi andato a buon segno e dà il la per l'episodio successivo.

La Silvani propone infatti a Fantozzi di partire insieme per Capri, come una specie di viaggio di nozze. Abbandonato l'ufficio e consumata l'ultima cena con moglie e figlia, Fantozzi parte per la nuova avventura e dopo un viaggio interminabile verso Napoli i due fedifraghi arrivano a Capri. Il soggiorno non si rivelerà proprio positivo per il ragioniere che, dopo un tuffo nella piscina vuota e dopo aver preso in pieno un faraglione durante lo sci nautico, si vede anche sfrattato dall'arrivo del geometra Calboni. Ormai deciso al suicidio, Fantozzi si lancia in mare aperto ma viene tratto in salvo da una paranza di Torre Annunziata e immesso sul mercato ittico dalla Findus come cernia surgelata.

Comprato, tutto intero, dalla moglie proprio la vigilia di Natale, Fantozzi decide di riprendere il menage familiare e di festeggiare la Santa Festa con Pina e Mariangela. Naturalmente il quadretto familiare viene bruscamente interrotto dalla telefonata del Megadirettore di turno che offre a Fantozzi il reintegro nella società, naturalmente dal gradino più basso: il parafulmine.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_secondo_tragico_Fantozzi

lunedì 22 dicembre 2008

Oltre la semplice canzone

Dopo aver visto la versione di radio deejay della canzone "A te" Jovanotti, oggi vi voglio proporre la versione di Checco Zalone.

Questa fu cantata all'ultima puntata di zelig di quest'anno (08/12/2008); come sempre Checco è riuscito a fare un gran pezzo, che tra l'altro è stato riporposto a blob qualche sera fa.

domenica 21 dicembre 2008

Video natalizio

Come tutti gli anni, radio deejay fa gli auguri a tutti con un video dove compaiono tutti i componenti dei vari programmi di questa radio.

Forse non è la migliore, ma è molto carina (a parte alcune stonature)... e comunque quando c'è il Mangoni a cantare l'ascolto è d'obbligo.