venerdì 6 agosto 2010

Tutti al mare!!!

E' arrivato il momento tanto sospirato di ogni lavoratore: le FERIE!! Quindi anche questo blog rimarrà inattivo per il resto del mese d'agosto.

Vi lascio con una barzelletta del villaggio più famoso d'Italia: il Tanka village.

martedì 3 agosto 2010

C'è anche una brava Italia che per molti non fa notizia

Riporto un articolo della nazione che porta a ragionare sulla mentalità degli italiani e la stampa di oggi (un articolo che si commenta da solo).

"Mi piacerebbe cominciare la giornata con cappuccino, brioche e una buona notizia. Ogni mattina sfoglio i quotidiani, faccio lo slalom tra massacri, mafia, tangenti, alla vana ricerca di una margherita nel letamaio e alla fine mi bevo il caffè freddo. E' storia vecchia, fa notizia il pegggio, il meglio è ovvio, insipido, noioso. L'arcinota regola del cronista è che fa titolo l'uomo che morde il cane. Però, se tutti gli uomini si mettono a mordere, dovrebbe fare ancora notizia il bastardino che si ostina ad azzannare un polpaccio. Ogni giorno accadono microstorie interessanti. Prverò ad elencarne qualcuna.

Scendo dal jet, siamo in orario, Fiumicino è pulito, incontro inservienti che strofinano con inconsueto vigore, La fila di taxi è scoraggiante (si spera sempre che là davanti siano tutti parenti e amici, che salgano in tre o quattro per volta. Macchè: un taxi, un passeggero). Finalmente ho solo un signore prima di me, ma adesso i taxi arrivano col contagocce. Eccone uno: il signore mi chiede: va a Roma, vuole salire?

Stazione Termini, prendo al volo una Freccia e a Bologna guardo l'orologio: un minuto d'anticipo. Entro in un bar tabaccheria, pago, esco e una voce mi raggiunge: signore, lo scontrino. A casa trovo la lettera che aspettavo, guardo la data: spedita il giorno prima. Chiamo un call center e non devo "riprovare più tardi perchè tutti gli operatori sono impegnati". A cena vedo sei spot tv senza Belen.

Chiamo Grassi, Cesenatico, dico che ho bisogno del suo amico architetto. Risponde: è in vacanza. Dove, posso telefonargli? Non so, è in Africa, va a lavorare gratis: non come architetto, con le mani. Incontro Roberto: è un piccolo industriale, mi dice che ha venduto una villetta al mare per mettere i soldi in azienda: anche se ha poche speranze, non vuole chiudere.

Fine delle microstorie. Moltiplicate per tre e quattordici e otterrete la brava Italia che non fa titolo. Tiriamoci su. Appunto numero due. Lascia sempre la macchina in un passo carraio. Un giorno arriva finalmente un vigile: sta per alzare il tergicristallo, quando piomba lei, elegante, attraente, irresistibile nell'umiliarsi chiedendo grazia. Il vigile deve sentirsi un dio e strappa tutto. Il giorno dopo riconosco la donna al bar: mastica una pasta e severi concetti politici: "Gliela faremo pagare a quei cialtroni, è ora di cambiare". Quando esco, noto che ha parcheggiato nel solito punto, in divieto di sosta. E' ora di cambiare, ma non per lei.

Per quanto vada indietro con la memoria, ci siamo sempre lamentati (giustamente) di governi incapaci e disonesti. Forse dovremmo tenerceli cari: sono il nostro alibi, finchè possiamo prendercela con loro, non dobbiamo farlo con noi stessi.

Si diceva una volta che il cuoco seppellisce i suoi errori sotto la panna, mentre il medico li seppellisce e basta. Da allora ne abbiamo fatta di strada: adesso gli errori si lasciano in bella vista. Semplicemente si negano.

La titolare del lavasecco, cui riportiamo indignati la giacca di camoscio orribilmente scolorita, ci guarda con sufficienza: "E allora?". Ci saremmo aspettati un'ombra di scusa (troppa temperatura, troppo diluente, troppo vattelappesca: succede). Ci saremmo persino accontentati di un'aria mortificata. E invece no, la signora contrattacca, dà la colpa al camoscio, alla concia, è già molto se non insinua che la giacca l'abbiamo rovinata noi con la scolorina.
Se i nostri rapporti quotidiani si avvelenano è anche per questa ondata di imprudenza: i politici - abituati a dichiarare, negare di aver dichiarato, negare di aver negato - hanno fatto scuola. Nega il ragazzotto idraulico il quale, riparando il lavandino, non ha avvitato bene il raccordo che ci ha allagato casa. Nega l'evidenza il sindacalista Fiom quando difende l'operaio che ha chiesto il permesso per la figlia malata e invece va in corteo contro la Fiat ("il problema è un altro ed è a monte"). Nega la colf che ha rotto il soprammobile, eppure in casa c'erano solo lei e i fantasmi. Nega lo scolaro preso in castagna: sa che la più blanda delle punizioni scatenerà la reazione dei genitori vilipesi. Il pirata della strada confessa e chiede scusa: ma dopo una settimana, quando i carabinieri l'hanno scovato.

Se amate i virtuosismi, ascoltate le cronache calcistiche: il campione che ha sparato il miglior calcio della giornata nei denti dell'avversario nega anche lui: giura, smentendo centomila spettatori e la moviola. Il commentatore tv Bagni non dice che l'azzurro ha sbagliato il passaggio, dice che il passaggio è stato intercettato.
"Il primo castigo - scrisse Giovenale - è il rimorso del colpevole": non sapeva di offrire una battuta ai comici di Zelig. Quanto agli psicanalisti, consiglio di lasciar perdere il vecchio complesso di colpa e di buttarsi sulla sua ultima versione: il complesso di colpa altrui. E' il nuovo confiteor degli italiani: tua culpa, tua culta, tua maxima culpa."

lunedì 2 agosto 2010

Stato instabile

Cari lettori, oggi vi propongo un video musicale che, oltre a piacermi, penso che inquadri alla perfezione lo stato mentale in cui mi trovo.

Chi mi conosce bene sa che da poco ho compiuto 25 anni... e in questi giorni sto facendo nei miei viaggi mentali un resoconto di come sono, come potrei essere e come vorrei essere; ovviamente questo comporta (almeno a me) scombussolamenti a livello di umore e stati d'animo, perchè ovviamente riaffiorano sia le parti migliori che le parti peggiori di me stesso.

In questi giorni ho riascoltato una delle mie canzoni preferite che "Just like a pill" di Pink, che ho scoperto essere una delle canzoni che lei è riscita a "vendere" di più... e la riporpongo anche per il ritmo della canzone, che alterna fasi di "calma" a fasi di "agitazione", soliti stati d'animo che si alternano in questi giorni dentro di me... spero vi piacia anche a voi questa canzone.