venerdì 8 gennaio 2010

Rilassatevi!

Se siete stressati (non penso, dopo tutte le vacanze che ci sono state) o vi sentite agitati, è l'ora di prendersi un po' di tempo per se stessi, ed ascoltare questi famosissimi brani di Ennio Morricone tratti da "Mission".

giovedì 7 gennaio 2010

mercoledì 6 gennaio 2010

Una voragine nel pudore

Se siamo molto fortunati potremo vedere nudi Penelope Cruz o Brad Pitt se sono in fila davanti a noi. Se invece siamo sfortunati ci potrà capitare che un doganiere ci dica: "Tutto bene però ha un'ernia e dev'essere operato". Questi e tanti altri possono essere gli effetti del body scanner che come suono sembra una nuova ginnastica aerobica, ma che invece è un oggetto infernale che ci permetterà di arrivare nudi alla metà. Vogliamo andare in vacanza? Prendere un aereo? Bene. Giù le braghe, anzi, peggio, via tutto. Il nostro corpo verrà sezionato, integralmente spogliato, esplorato nelle sue forme (ehm, ehm) da una macchina che in cambio ci dirà che non siamo in grado di far saltare un aereo, ma che aprirà una voragine nel nostro pudore, nel nostro amor proprio e nel fatto che fino a qualche minuto prima avevamo erroneamente pensato che in fondo fisicamente non eravamo male. Saranno anche i tempi ma onestamente si sono un po' allargati. Hanno cominciato facendoci venire il terrore di avere una monetina in tasca per non far partire la ferale sirena del metal detector ( la frase classica in aereoporto era: "Sta' attento alle chiavi sennò suoni"), poi hanno continuato con i liquidi che abbiamo potuto portare "di là" solo se inseriti in preservativi di cellophan e dopo poco sono arrivati alle scarpe. Già quella delle scarpe è stata dura per la conseguente necessità di avere massima cura dell'estetica dei nostri calzini. Adesso nudi e basta.

Piccoli vermini viaggianti, tutti uguali di fronte al Grande Fratello Scanner, senza dover aspettare il giorno dell'Apocalisse, quando la globalizzazione raggiungerà il suo massimo livello. Spiati nel profondo, sagomati in sedici noni, proiettati in uno schermo, andando in America o alle Maldive vedremo dentro noi stessi (insieme ai doganieri però) e questo per qualcuno potrebbe essere anche utile, chissà. Doremo cambiare il concetto del tempo questo sì: otto ore per andare a New York, più tre ore a farci dire che non siamo terroristi. Bello, no? Forse, facendoci l'abitudine, col body scanner supereremo qualche imbarazzo e magari anche qualche pudore. "Ma lo sai che Brad Pitt ha un ponte nei denti? L'ho isto in aereoporto". A proposito, il silicone si vede? O è pericoloso e mi faranno brillare come un ordigno in un campo vicino Malpensa?

Fonte: La Nazione

martedì 5 gennaio 2010

Come è buona la pasta!

Nuova puntata di Mai dire Grande Fratello, sempre all'insegna di amori e tradimenti, tra cultura (si fa per dire) e prestazioni culinarie... insomma c'è veramente di tutto (anche provini inediti).

Parte 1 - Marco "Non ci mancherai"; Daniele "Una questione di rispetto"


Parte 2 - Denise "Ce la ricordiamo così"


Parte 3 - Diretta; George "Un dono di famiglia"


Parte 4 - Alberto "Il bel lavanderino"


Parte 5 - Nicola "Benvenuto marchese"; Veronica "360 gradi"


Parte 6 - Provini

lunedì 4 gennaio 2010

Dal libro del Grande Bastardo, capitolo 9

Un giorno Algopedante e Pantamelo capitarono in una piazza ove si riuniva la gioventù del paese, e videro schierati gli esponenti di due generazioni successive alla loro, che era stata fiera, combattiva, sfortunata e logorroica.

Stavano, questi giovani, seduti all'interno di auto, o appoggiati a moto e motorini, quasi mancassero di equilibrio proprio e avessero bisogno di un puntello, e tutti erano elegantemente vestiti, ben nutriti e abbronzati e portavano occhiali scuri per nascondere l'innocenza dell'età.

Alcuni erano riuniti attorno a una grande moto nera irta di pinne e alucce come un dragone, e discutevano animamente se questa, che chiamavasi Bivù 850 Fantomas, potesse competere con la Misiushi Tartaruga 1200 a caburazione settoriale.

Altri commentavano certami velici o ultimi modelli di scarpa, altri discutevano se in certi casi è lecito uccidere genitori, e soprattutto se è lecito chiedere la collaborazione degli amici per uccidere i propri genitori, il che rende l'operazione più semplice ma fa correre il rischio che si debba restituire il favore.

E le ragazze commentavano l'abilità dei ragazzi nel far impennare la moto e i ragazzi la resistenza delle ragazze nella danza e sui muri erano iscritti scherzosi commenti quali "Matteo cornuto ebreo" e "Tatiana pompinara fai pena", e così la dolce sera calava su Gladonia, e ci si apprestava verso luoghi del divertimento.

Proprio vicino ad Algopedante un nanetto dell'età apparente di dodici anni, incapsulato in una gigantesca Lancia Nemesis Tremila, sparò a volume terrificante l'autoradio, aprì la portiera e con gesto magnanimo fece entrare tre amici.

"Stavolta", disse, "ci spariamo a chiodo e siam lì in quattordici minuti, e se qualcuno ha scago smolli subito...".

L'auto partì con impressionante guaito di gomme e Algopedante disse: "Ma che generazione è mai questa che non ha altri ideali che vacanze, vestiti e carburatori? Quando sono diversi da noi, che parlavamo di filosofia e amore, e di come cambiare il mondo".

Pantamelo non rispose. Guardava una coppia che parlava fittamente, e gli sembrava di udire nelle voci una dolorosa nota conosciuta.

La ragazza salì su una vespa e si allontanò. Il ragazzo restò immobile, e nemmeno i lazzi degli amici e il frastuono del dragone nero che si metteva in moto sembravano scuoterlo.

"Non so che dire", disse Pantamelo, "se non che quello che fanno, essi lo hanno imparato da qualcuno".

"Non certo da noi", disse Algopedante, "i nosti sogni erano migliori dei loro".

"Forse", disse Pantamelo. "Oppure abbiamo sognato che i nostri sogni fossero migliori".


Fonte: "La compagnia dei celestini" di Stefano Benni

domenica 3 gennaio 2010

La vita dei magazzinieri

Tutti sono attratti dai giocatori e gli allenatori di calcio, ma nessuno parla delle persone che sono dietro le quinte: i magazzinieri... ecco dove si può ascoltare la storia della loro vita.