mercoledì 30 marzo 2011

Föra da i bal

Con l'ennemisa frase colorita di Bossi, torno a scrivere su questo blog una riflessione che mi ronza nel cervello da giorni.

La riflessione è semplice da capire, forse più difficile da analizzare la sua veridicità (solo il tempo penso potrà dirlo).

Come molti sanno ultimamente è uscita la canzone di Caparezza "Goobye malinconia", che parla dell'italiano che più che rimanere in Italia se ne va all'estero, pur sempre con un po' di malinconia per alcune cose dove l'Italia ahimè un tempo primeggiava ed era ammirata dagli altri.

Questo discorso lo facevo anche prima su un'altra cosa più vicina "alle mie mani"... il denaro.

Come si vede nelle varie cronache, ogni tanto sbuca qualcuno di famoso che ha spostato i capitali all'estero, ha preso la residenza all'estero... e già dicevo che questo poteva scatenare una cosa un po' particolare: con la crisi, si ha una sorta di delocalizzazione del capitale e la ripresa si fa sempre più ardua. Mi spiego meglio: abbiamo il fenomeno che chi ha i soldi li fa uscire dall'Italia (quindi chi crea ancora ricchezza li porta fuori), gli altri, che magari stanno diventando sempre più poveri, rimangono a "casa"... e facendo due somme il paese perde ricchezza (soprattutto quei paesi dove c'è grande pressione fiscale).

La cosa è ancora di più aggravata con l'aumento di gente che non ne ha di soldi... e qui entra in campo il flusso degli immigrati in Italia.

Quindi potete capire lo scenario: l'Italia è in crisi, c'è sempre meno occupati ma sempre più gente da mantenere, ma chi ha i soldi se ne va, così tutto ricade sui "rimasti" che sono sempre più poveri. Una spirale difficile da interrompere, anche se come tutto c'è rimedio (sul quale non mi addentro).

Diciamo che l'espressione bossiniana esprime un concetto chiaro: non ci si fa più a mantenere altra gente (che tra l'altro odiano i cristiani)... un tempo ci si poteva permettere, ma adesso bisogna anche noi stringere la corda.