giovedì 1 marzo 2012

Censimento 2011: pistoiesi residenti a Viareggio a rischio multa

Rischiano grosso quei pistoiesi (e non solo loro) che, pur abitando e lavorando in città, hanno la residenza a Viareggio e ancora non hanno consegnato il censimento 2011 sulla popolazione.

Il comune della città versiliese ha infatti tutta l'intenzione di multare e cancellare dalle liste anagrafiche i cittadini che ancora non hanno presentato i moduli.

La conseguenza, per chi ha la residenza a Viareggio (si calcola che i pistoiesi siano davvero tanti, come anche i pratesi e i fiorentini) è quella di dover pagare più tributi comunali, dalla tariffa ai rifiuti ambientali all'Imu, non più calcolata come prima casa.

In pratica una vera e propria stangata fiscale, effetto di meccanismi automatici previsti per legge.

Il tempo per mettersi in regola sta ormai per scadere: l'amministrazione comunale di Viareggio ha fissato la chiusura definitiva del censimento per il 10 marzo.

Più che la minaccia teorica della maxi multa, a spaventare i ritardatari dovrebbe essere la perdita della residenza, con quel che ne consegue sul piano fiscale. L'abitazione passa infatti da prima a seconda casa e i vari tributi aumentano notevolmente.

mercoledì 29 febbraio 2012

L'Italia di Superciuk

Ma è ancora accettabile che, nel Paese con gli stipendi più bassi di Europa (e nonostante ciò molti non arrivano a prenderli), il capo delle carceri guadagli il doppio di Obama, i commessi del Senato più del re di Spagna e (da qui, forse, il boom delle mozzarelle in carrozza alla buvette) e molti consiglieri regionali sian più ricchi di Sarkosy?
Pugni nello stomaco. Anche perchè il salasso fiscale per mantenere tutto ciò, non accenna a fermarsi: la benzina è tassata al 65%, pagheremo per la casa dove abitiamo e a marzo l'Irpef regionale ci dissanguerà.
Una situazione scellerata. Come se la filosofia economica del periodo, più che da Galabraith o da Milton Friedman fosse mutuata da Superciuk. Ricordate? Nei fumetti di Alan Ford, era il supereroe alla rovescia che rubava ai poveri per dare ai ricchi.
L'Italia di oggi sembra ispirarsi proprio da lì: spremere la gente comune per perpetuare privilegi a politici autoreferenziali e papaveri di Stato.
La sola differenza è che nell'Italia-Superciuk nessuno ruba ma tutto è perfettamente legale. Un Paese più o meno caricaturale persino di un fumetto.