lunedì 14 febbraio 2011

L'economia secondo me (3)

Rieccomi... scusate se non ho subito continuato il tocca-pensiero ma non sono stato tanto bene in questi giorni.

Chiudo con oggi l'ultimo capitolo della parentesi su cosa penso della situazione economica (e in parte sociale) di oggi.

Ho detto nel primo pezzo che secondo me c'è già troppa gente che lavora; questa conclusione l'ho tirata fuori dal fatto che se prima lavoravano soltanto gli uomini, ora lavorano sia gli uomini che le donne.

E questo ha provocato più cose che sono socialmente rilevanti: meno matrimoni (più stress, meno possibilità di incontri...), più separazioni (più o meno con i soliti motivi detti prima), meno figli (idem)...

Quindi secondo me il rimedio è che qualcuno comunque rimanga a casa... so che sto farneticando e sono molto superficiale (uno stipendio solo non ce la fa più a tirare la carretta), ma di sicuro va trovato un nuovo equilibrio.

Quello che insegna l'economia è che l'ambiente muta continuamente e fino a che i vari soggetti che lo popolano non mutano verso il nuovo equilibrio ci sarà discrepanza tra il cosiddetto "involucro" e quello che ci sta dentro.

L'altra soluzione è quella che ho esposto nel secondo post, dove ognuno deve tirare avanti dando il meglio di sè, perchè difficilmente non va avanti chi sa fare le cose e ci è innovativo.