lunedì 6 febbraio 2012

La capitale nella bufera

L'inspiegabile fenomeno metereologico (sul quale si stanno confrontando le ipotesi degli scienziati romani) si è verificato nella notte fra il sabato e la domenica.

Sembra si sia trattato di una precipitazione atmosferica di natura solida, cristalli delicatissimi sotto forma di piastrine o stelline, da non confondersi con la manna. Al nord la chiamano neve.

Caratteristica della neve è che copre con un manto candido tetti, alberi, strade, che i pedoni possono scivolare e rompersi un femore. Può accadere che le bottiglie di latte fuori dalla finestra si spacchino o spingano in su il tappo, il che non è un miracolo di San Gennaro, ma una conseguenza dell'aumento del volume del liquido contenuto.

Le società industrializzate hanno da tempo affrontato il curioso fenomeno della neve: i marciapiedi vengono ripuliti dai portieri degli stabili armati di arnesi comunemente chiamati badili. Automezzi provvisti di lame d'acciaio raschiano le strade sulle quali viene inoltre sparso il sale, un minerale che si trova in commercio e che ha il singolare potere di sciogliere il ghiaccio. Gli automobilisti attrezzano inoltre le gomme con apposite catene. Con questi accorgimenti la vita continua.

A Roma invece non lo sapevano e la città è rimasta paralizzata da alcuni centimetri della infida sostanza.

L'assenteismo fra i dipendenti statali è stato valutato nel 60% e forse quelli che si sono presentati rivendicheranno l'indennità di marcia disagiata.

Tra i cittadini più traumatizzati dal fenomeno, gli autisti degli autobus che scendevano sgomenti, ho innestato la marcia ma non va, eppure le ruote girano.

Anche le forse dell'ordine, in difficoltà, si sono scambiate drammatici dispacci: "Ho sterzato tutto a destra ma la vettura prosegue dritta".

Così come nell'alluvione di Firenze venne girato un memorabile documentario commentato da Richard Burton, anche sul bianco blackout di Roma si sta preparando un filmato. Lo commenterà Woody Allen.