giovedì 10 febbraio 2011

L'economia secondo me (2)

Come sapete lavoro da un commercialista e sto vedendo questa cosa: le ditte che si stanno riprendendo meglio sono riuscite a fare utili nonostante la crisi grazie a due cose:
- ridimensionamento, ovvero si sono accontentati di ritornare "piccoli", ma con i soldi guadagnati sono pronti a ridiventare grandi in maniera adeguata, rispondendo ai bisogni del mercato;
- dandosi da fare garantendo un servizio/bene migliore agli acquirenti... e questo si nota molto bene: infatti stanno rimanendo sul mercato i migliori negozi che vendevano roba o di qualità o ad un prezzo vantaggioso.

Un esempio pistoiese? Prendete per esempio il panificio Ballati, che tutti i giorni e a tutte le ore se uno vuole comprare il pane ha almeno 5 persone davanti, per non parlare del sabato quando ne hai davanti anche 20!! Ma perchè? Qualità ottima del cibo che vendono e tanto lavoro.
Altro esempio mangereccio: Carmine non conosce crisi... se c'è da comprare un dolce si va lì perchè la roba costerà tanto, ma è di una qualità talmente alta che non si può fare a meno.
Altro esempio: "le chiavi d'oro" per avere gente ha inventato una volta la pizza a 1 euro e ora c'è il menù fifty-fifty, permettendoti di mangiare alcune cose a metà prezzo... il risultato è ovvio: doppio turno la sera della promozione (sempre tutto pieno dalle 8 fino a mezzanotte) che porta un guadagno assicurato.

Purtroppo capisco che sono sacrifici, ma d'altronde non si può fare altrimenti... purtroppo la gente aveva fatto il passo più lungo della gamba e si è ritrovata con i debiti e ciò significa una sola cosa: non comprare più niente almeno che non ne valga la pena. Bisogna soltanto aspettare che la gente ritorni al "suo passo" e ritrovi l'equilibrio perduto.

mercoledì 9 febbraio 2011

L'economia secondo me (1)

In questi giorni mi stanno venendo in mente varie ipotesi sul perchè c'è questa crisi, come mai la gente non trova lavoro (e chi ce l'ha, lo perde)... ma anche cose più in generale che portano a dire: "Come si è fatto ad arrivare fino a questo punto e come facciamo ad uscirne".

Nel farneticare sono arrivato ad una delle conclusioni che è collegata al mondo del lavoro (questa è una prima parte della mie teorie, le altre saranno snocciolate nei giorni prossimi).

Pensavo alla situazione delle famiglie di oggi: pochi matrimoni, pochi figli, tante separazioni... ad essa ho collegato la disoccupazione e sono arrivato ad una conclusione un po' "maschilista", ma che mi sembra che non faccia una grinza.

Quando tutto andava bene c'erano molte famiglie dove il padre lavorava, la madre stava a fare la mamma/moglie e i figlioli andavano a scuola.

Quadro che si è rilevato molto solido, ma che si è rotto quando ha iniziato la donna a darsi al lavoro extra-casalingo... non è che non ce ne fosse bisogno, ma questo ovviamente ha portato ad avere un aumento della gente impiegata nel lavoro (fino ad arrivare ad una saturazione).

Questo ha provocato varie conseguenze... e la prima di queste che viene fuori è: c'è troppa gente che lavora!!

Questa è una prima delle tante conclusioni a cui sono arrivato:
- il fatto che un disoccupato non trova lavoro è perchè c'è già tanta gente che lavora;
- il fatto che c'è gente che perde il lavoro è perchè c'è recessione, l'economia va male e, quindi, non c'è bisogno di tutti questi occupati.

Soluzione a questo problema? Forse sono troppo legato alle speranze, ma sono molto fiducioso della famosa "mano invisibile" che regola il mercato... lo squilibrio che si è creato troverà con il tempo un nuovo equilibrio.

Domani mi spiegherò meglio sul fatto di ritrovare l'equilibrio perduto...