sabato 4 settembre 2010

Seratina di nulla!!

Oggi mi do al diary Toccao... ovvero le avventure dello scrittore di questo blog.

La storia è al limite del fantozziano, ma che ci vuoi fare... saranno cose che davvero accomunano tutti i ragionieri.

Evento: compleanno di mia sorella. Invitati: gente varia di pistoia (tra i quali c'è da prendere un infiltrato a prato) e firenze (tra i quali c'è un'infiltrata lucchese; luogo dei festeggiamenti: ancora sconosciuto (dopo un giorno... e già qui siamo al primo punto critico).

Tutto ha inizio con il primo ritrovo con il gruppo pistoiese davanti al distributore che si trova di fronte al Mc Donald's... ore 9.30 che diventa facilmente 10 per i vari ritardi.

Sembrava già tutto qui... ma c'è da andare a Prato a prendere un altro, che anche lui è davanti ad un Mc Donald's a Prato. Su tre macchine due dicono di sapere dove andare, e io seguo a ruota. Ovviamente uno arriva subito e io che ho seguito la seconda macchina ci siamo persi. Morale della favola si raggiunge il posto di ritrovo alle 10.45.

Ora entra in scena il mio navigatore: subito una strada in controsenso per imbeccare la strada da percorrere e subito una macchina si da per dispersa... visto che si deve andare verso Firenze si va in quella direzione e i dispersi, per creare caos, cambiano continuamente punto di ritrovo (due volte per l'esattezza).

Riaggregati si riparte, ma sempre "i dispersi" si riperdono per novoli e cercano di capire almeno dov'è la discoteca da raggiungere... verso mezzanotte si riescono a capire dove si trova e ci vanno.

Noi, che si doveva caricare i vari fiorentini, ci aspettano in Via Erbosa... fatalità vuole che ce ne siano due per Firenze: una in Firenze-città e l'altra a Campi Bisenzio... ovviamente il navigatore prende quella sbagliata, ovvero quella di Firenze.

Nel mentre uno che voleva raggiungerci dopo, si scopre che si era recato al Central, posto che avevamo deciso nei primissimi giorni, ma poi cancellato visto la chiusura del locale.

Ovviamente dopo poco si spenge il navigatore (batteria scarica) che però è riuscito a portarci alla strada principale di Campi... si risbaglia un paio di strade ma si riesce ad arrivare a un punto di ritrovo alternativo su tale strada.

In pratica si arriva a casa di questa gente alle 0.48... l'ora stabilita era le 10.30, ampiamente superata.

Si parte per la disco... sorpresa!!! C'è solo latino americano, e in pista troviamo gente espulsa dal don carlos perchè troppo vecchi.

Si tira fino alle due, cacciati dal proprietario; era l'ora di chiusura e, per far andar via la gente, dicono per ben due volte alla gente di andare via perchè poi chiudono il parcheggio.

Si decide di andare in un altro posto per prolungare la serata.... ma purtroppo questo proposito si ripeterà per 4 volte, trovando sempre chiuso ovunque si andasse.

Sono le 3.30... i pistoiesi propongono di andare a Prato a prendere due paste o la dormita immediata (ah già... erano rimasti solo i dispersi, gli altri ci avevano lasciato subito dopo la discoteca).

Noi si riporta a casa le altre e si riesce a tornare a pistoia alle 4.40.

Unica nota lieta della serata: le tante facce incredule e la discoteca ricreata in macchina durante il viaggio.

Però non poso che concludere con gli auguri di buon compleanno a mia sorella, anche se in ritardo.

mercoledì 1 settembre 2010

Il "nero" diventa una tentazione

Anche oggi vi voglio riportare un articolo della nazione che è stato scritto da un lettore del quotidiano riguardo alle difficoltà in questi tempi di crisi di riuscire a guadagnare qualcosa... il problema è semplice: se metto poco "ricarico" su quel che vendo, continuo ad avere la clientela, altrimenti chiudo per mancanza di compratori (almeno che non prenda la strada alternativa del nero, con le sue conseguenze).

"Ogni mattina leggo sulle locandine dei quotidiani titoloni sull'attività della Guardia di Finanza o dell'Agenzia delle Entrate per accertare e reprimere l'evasione fiscale. 'Ispezionati 20 alberghi per accertare il reddito dei clienti' oppure 'controllati i documenti di proprietà degli yacht del porto di Viareggio' e via di questo passo.

Terrorismo fiscale che fa solo danni a chi lavora seriamente. Sono un professionista e, forse è difficile a credersi, mi sono sempre fatto un punto d'onore di fatturare tutto, in pratica di non fare il famoso "nero". Ciò non di meno faccio sempre più fatica a tirare avanti perchè, nelle parcelle che rimetto ai miei clienti, ci deve pur essere anche una parte per me oltre alla quota ingentissima che devo necessariamente esigere per lo Stato sotto forma di Iva, Irpef, Irap e altre varie. E poichè la mia clientela è formata per lo più da privati i quali l'Iva non la deducono, per essi questa imposta costituisce un "prezzo". Per cui su 1000 euro di incasso 175 circa sono Iva, 340 Irpef, 11 addizionali, 40 Irap, 140 contributo previdenziale: totale 706 euro. Poi ci sono le spese generali. Ciò che resta è il guadagno del professionista. Altro che 43% di pressione fiscale! Francamente è un'imposizione pesantissima, che costringe il lavoratore autonomo onesto a essere "carissimo" con i propri clienti non per arricchirsi, ma per soddisfare le pretese dello Stato. Ne consegue che i clienti sono poi i primi a chiedere di fare il "nero" per avere un po' di risparmio".

martedì 31 agosto 2010

Noi, temprati dalla Salerno - Reggio e pronti a tutto

Dopo l'articolo che vi ho riportato ieri sull'ingorgo del secolo che c'è in Cina, mi pareva giusto riportare il commento su tale fatto di Mario Caligiuri.

"Forse è questione di allenamento. Se in Cina esistesse una Salerno -
Reggio Calabria, probabilmente il maxi ingorgo sulla via del Tibet non avrebbe colto di sorpresa migliaia di sfortunati viaggiatori. Chi conosce la Salerno - Reggio (io purtroppo la frequento spesso) sa che stiamo parlando di un costante test di resistenza psicofisica, di una infinita sfida tra uomo e ambiente ostile. Insomma, una palestra di vita. L'iltima volta che l'ho percorsa, quattro giorni fa, tutto sommato è andata bene. Per il tratto tra Rende e Rosarno, circa 130 chilometri ho impiegato quasi un'ora e venti, incontrando "solo" 5 interruzioni. Tempi accettabili, quasi trionfali, in una giornata da "bollino nero": sull'altra corsia, nella direzione di Salerno, ho visto lunghe file silenziose e rassegnate.

Ogni volta quella strada mi riserva sorprese e mi insegna qualcosa: mai credere che non possa andare peggio di quando va male; mai prendere appuntamenti a orari tassativi e non modificabili in corso di viaggio. Lo dico senza polemica, da cittadino (quasi) rassegnato ad avversità inevitabili, come l'afa d'estate o i reumatismi da vecchi. Certo, continuo a chiedermi se sia concepibile che occorrano lustri per avere un tracciato autostradale con normali standard europei. E questo mentre nel resto dei Paesi sviluppati si viaggia a quattro corsie. Mi chiedo se sia questo il modo per sostenere e sviluppare il turismo. E ricordo a me stesso i costi diretti (finora oltre 7 miliardi di euro: circa 14 mila miliardi di vecchie lire) e indiretti (da quantificare) di questa grande opera. Qualcuno può prevedere con ragionevole certezza quando realmente avranno fine i lavori? Sul sito dell'Anas si legge che termineranno entro il 2014, anche se il direttore dei rapporti istituzionali Giuseppe Scanni li prevede conclusi per il 2013.

Speriamo davvero che sia così, visto che la data di ultimazione è slittata più di una volta: fissata al 2003, è stata poi spostata al 2008 per indicare adesso il 2013. E continua a preoccuparci quanto si legge nella relazione della Commissione parlamentare antimafia, a proposito di pesanti condizionamenti nella realizzazione delle opere da parte della criminalità organizzata (che mai come in questi ultimi anni viene contrastata con grande fermezza e colpita al cuore nei patrimoni). Un Paese moderno e civile deve necessariamente dotarsi di infrastutture adeguate alle sue potenzialità e alle sue ambizioni. Intanto consoliamoci leggendo dell'ingorgo cinese: nemmeno sulla Salerno - Reggio si poteva immaginare un film del genere".

lunedì 30 agosto 2010

Prigionieri nell'ingorgo del secolo

Sono tornato ieri sera dal mare, dopo una vacanza da catalogare tra le migliori, nonostante sia rimasto sempre al Lido.

Tornato senza torvar traffico, a differenza di altre parti, come ad esempio in Cina, dove abbiamo avuto un ingorgo da primato. Questo è l'articolo de "La nazione" del 25 agosto.

TITOLO: Prigionieri nell'ingorgo del secolo. Cina, in coda fino a metà settembre.

"Ingannano il tempo giocando a carte, su giornali e cartoni stesi a terra nei pochi centimetri che sono liberi da camion e auto e che servono anche per sgranchirsi le gambe. Sono migliaia le persone bloccate su una autostrada cinese nel più grande ingorgo della storia, che quello del film "Un giorno di ordinaria follia", dove Michael Douglas esasperato dal traffico di Los Angeles comincia a sparare all'impazzata, è roba da ragazzi. Cento chilometri che sono diventati una prigione per tutti i mezzi attorno a Pechino, diretti da o verso la Mongolia e quindi - proseguendo - il Tibet. I punti estremi del blocco sono da una parte Huaian, nella provincia di Hebei, dall'altra Jining, nella Mongolia interna.

L'autostrada non ha retto la chiusura della principale arteria parallela, la National Expressway 110, la strada lungo la quale corre il traffico dei mezzi pesanti che trasportano soprattutto il carbone estratto dalle miniere mongole, ancora fonte di reddito per molti. La strada nazionale è chiusa per lavori di rifacimento dell'asfalto, che non ha retto negli anni la pressione del traffico, e quindi qualsiasi trasporto è dirottato su una autostrada che è già di per sè molto frequentata da pendolari e dai cinesi che si racano in varie parti dell'immensa nazione. I primi disagi ci sono stati dieci giorni fa e da allora, in pratica, si contano i prigionieri del serpentone, che si muove a fatica (e mai a più di tre chilometri l'ora, è stato calcolato) e con lunghe soste. I lavori sulla 110 finiranno a metà settembre, c'è il rischio che per quel periodo ci sia ancora qualcuno bloccato, visto che non ci sono uscite lungo questo tratto in grado di far defluire il traffico.

A non tutti è andata male, comunque. Visto che l'ingegno si aguzza nei momenti più delicati, le persone che vivono lungo i cento chilometri si sono improvvisati commercianti e vendono, dai lati della strada, generi di conforto ai disperati automobilisti, mentre il governo ha concentrato centinaia di pattuglie nella zona per vedere se si riesce a cavare un ragno dal buco. Ma i prigionieri da Guinness ormai hanno capito che la loro "detenzione" durerà ancora diversi giorni."