martedì 28 dicembre 2010

Pancreas

Tra i libri che ho ricevuto per Natale, mi è stato regalato (finalmente) il libro di Giobbe Covatta "Pancreas - trapianto del libro cuore".

Molto probabilmente proporrò vari pezzetti di questo libro, anche perchè sono molto spassosi... ovviamente non posso che iniziare dalle prime pagine.

"Nulla è più emozionante del primo giorno di scuola. Me lo ricordo: era già dal 23 luglio che facevamo la disinfestazione per i topo, avevano vinto i topi e ce ne erano alcuni grossi come cammelli.
Il bidello sorrise e aprì il portone; il portone cadde e aprì il bidello, che ancora sorride: è rimasto sotto, ridotto come una specie di radiografia. Lo portarono in ospedalle in busta chiusa.
Tutti i bambini entrarono di corsa urlando, anche perchè cercavano di sfuggire agli spacciatori. Le aule erano splendide: pavimenti di cotto, prosciutto cotto, quello delle merende degli anni passati, azzeccato per terra. Per rendere trasparenti le finestre erano stati rotti i vetri. I nemici nascosti dell'igiene, grossi come tacchini, aspettavano i bambini in smoking: il primo giorno di scuola era anche per loro una grande occasione.
Tra i bambini ricordo Deborah, con la "h" finale, un bambino di 11 anni che la mamma aveva chiamato così per rendergli la vita più facile. Deborah stava solo e in disparte... si fosse fatto la doccia più spesso... chissà! Era uno di quei bambini che a Carnevale mandavamo nelle altre classi al posto delle fialette puzzolenti.
A un tratto Claudio Castello si avvicinò a Deborah. I ragazzi ammutolirono guardando commossi la scena. Claudio era furbo per natura e socialista per vocazione, rubò la merenda di Deborah e scappò; allora Deborah, che era timidissimo e dolce, si avvicinò a Claudio e con un cric gli sgranò tutti i denti.

C'è ancora il pavimento pieno di molari. Quello fu un giorno commovente e i ragazzi impararono un fatto importante: "Chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane".
Mentre Castello cercava ancora i suoi canini entrò il preside con aria mesta, salutò con grande dignità e disse: "Ragazzi devo darvi una brutta notizia, avrete un altro maestro, quello dell'anno scorso è morto!". Ci fu un boato di gioia, applausi, tutta la curva B della classe intonò un tripudio. "E' stato il fumo a ucciderlo" disse il preside.
Il maestro dell'anno passato era un uomo decrepito, aveva il volto incartapecorito dalle rughe, capelli bianchi e radi, denti cariati, spalle curve e parlava con voce roca e catarrosa. Aveva ventitre anni.
Un giorno lesse sul pacchetto di sigarette: "Il fumo nuoce gravemente alla salute". Allora cominciò a ridere, ridere, ridere e rise tanto che morì soffocato.
Il mio compagno Bakunin lo diceva sempre: "Sarà una risata che vi seppellirà".

Così il preside ci presentò il maestro di quest'anno. Si chiamava Sergio Sergio, Sergio di nome e Sergio di cognome, ma tutti per comodità lo chiamavamo Piero. Un ragazzo timidissimo. Quando noi bambini entravamo in classe lui si alzava.
Era giovane, aveva ancora l'acne juvenilis, non molta in realtà, un foruncolo solo, ma non siamo mai riusciti a vederlo bene in faccia perchè quel foruncolo lo copriva tutto. Ricordo che Garrone quel giorno gli chiese: "Possiamo dar fuoco alla maestra di ginnastica sul prato?".
"Non credo" rispose lui timido "si rovina tutto il prato, comunque domani chiederò al preside".
Capimmo che quello sarebbe stato un anno particolare.

Quel giorno ritrovai anche tutti gli altri miei compagni: Musiani Silvio, il primo della classe; intelligente come un ramarro, aveva passato tutta l'estate a studiare a memoria il programma di quest'anno per non fare brutta figura.
Scannaguaglia Pino, il piccolo iettatore; quando lo vedevamo ci grattavamo tutti. Era il compagno preferito dalla Forgioni, la bambina ninfomane, perchè con quella scusa poteva toccare chiunque.
Giacchetti Lorenzo, lo psicolabile: già all'appello, quando lo chiamarono, pensando di dover essere interrogato si cosparse di benzina e si dette fuoco.
Poletti Giovanni, il genio della scuola: suonava il piano e il violino, scriveva poesie, conosceva la teoria della relatività, sapeva fare la crostata di mirtilli, aveva la patente anche per i Tir. Al "Costanzo show" non volle mai andare perchè la trovava una trasmissione per ragazzi. Aveva sei anni e otto mesi.
Poi c'era il ripetente Paganini Nicola (nulla a che vedere con il violinista; infatti il violinista suonava, il mio compagno era suonato) che tutti chiamavano "scoglio", non perchè fosse forte ma perchè aveva la testa dura come il porfido; era stato bocciato un sacco di volte, aveva ottantanove anni. Quest'anno però ce l'avrebbe messa tutta, per fare contenti i genitori.
Poi c'era Barnum, il piccolo Darix Barnum, un ragazzo che viveva col circo. Suo padre era un pezzo d'uomo, nel senso che faceva il trapezista, era caduto nella gabbia delle tigri, e non ne era rimasto un gran che. La madre era la donna cannone, erano costretti a incontrarsi in volo, perchè i genitori contrastavano il loro amore. Erano rapporti fugaci, amplessi velocissimi, ma da uno di questi nacque Darix. Era un ragazzo vivace, un po' troppo, sarà che era circense, ma come sapeva far girare le palle lui non le sapeva far girare nessuno. Riusciva anche a starci sopra, stava sulle palle quasi a tutti. Era fachiro, mangiava il fuoco, beveva la nafta, ingoiava vetri e chiodi: certo la mattina era un problema, ma per amore dell'arte... Dopo il suo numero, si prendeva quattro chili di Falqui. "Ai bambini buoni la dolce Euchessina", sarà che lui non era buono, ma non gli bastava nemmeno l'idraulico liquido."

lunedì 27 dicembre 2010

Le notizie genuine

Passato il natale sommerso da una sdraiata di regali più o meno utili (colgo l'occasione di fare gli auguri a tutti i lettori, anche se in ritardo... ma in anticipo per farvi gli auguri di buon anno).

Tra i vari regali mi hanno regalato un libretto dal titolo "Informazione, istruzioni per l'uso. Vademecum per un consumo responsabile di televisioni, giornali, radio e web in Italia".

Ovviamente è un librettono tendenzialmente di sinistra... ancora non l'ho letto, ma penso che la morale sarà che tutte le notizie sono falsate e che le uniche autentiche sono queste (prossimamente, quando leggerò tale opera farò commenti a tal proposito).

lunedì 20 dicembre 2010

Bloccati, ma sorridenti e giulivi

CAPECCHI E BARTOLOMEI ATTACCANO BERTI

AFFONDO DEL PDL: "SENZA SOLDI E SENZA SCELTE"


"Se fossi stato sindaco - scrive Alessio Bartolomei - avrei fatto l'ordinanza per la chiusura di tutte le scuole del Comune e rinviato l'inaugurazione della "porta nuova". Conosciamo tutte le difficilissime condizioni delle casse comunali, ma non è possibile che in una allerta meteo annunciata i magazzini di Comune e Provincia avessero in tutto 160 chili di sale di scorta (valore complessivo circa 30 euro) e che per l'inaugurazuine si sono investiti 41mila euro, seppure provenienti da sponsor, e che il poco sale e i pochi mezzi sono stati tutti impiegati per pulire le rampe del nuovo sottopasso mentre la città era nel caos".

"La fotografia di oggi, ritrae la giunta al completo - scrive il capogruppo An.Pdl, Alessandro Capecchi - all'inaugurazione della Quinta Porta, è l'essenza dell'amministrazione Berti. Mentre la città era in tilt, sotto una nevicata annunciata da giorni, non hanno trovato di meglio che andare a farsi fotografare sorridenti e giulivi per quella che si annuncia la prima "grande opera" del Governo Berti".

domenica 19 dicembre 2010

Work in progress!!

Ciao a tutti i lettori di questo blog contorto che continua a sfornare cose che non hanno una linea logica e forse non ne avrà mai una.

Prima era un continuo proporre video in rete, poi ho cambiato grafica e tematica degli articoli, passando a raccontare qualcosa più personali e, ultimamente, sono ritornato a riproporre video che per molti possono risultare un po' ripetitivi.

Oggi volevo solo dirvi uno dei motivi che mi stanno portando a ritornare indietro con il lavoro di questo blog.

In questi giorni infatti sono più impegnato in altre faccende che riguardano me, che mi stanno un po' distogliendo dagli altri passatempi... per essere più precisi, sto cercando di "progredire" in una persona migliore del livello attuale.

Non che sia una persona che non si piace, ma è da quando ho compiuto 25 anni che sto facendo un po' di resoconti su chi sono e chi vorrei essere.

Come molti sanno il punto dolente sono le relazioni con altra gente, visto che sono un tipo che è sempre stato molto riservato e poco propenso a qualsiasi attività estranea alla mia routine.

... E come molti sanno sono proprio le relazioni con l'altro sesso che sono sempre state il mio punto più dolente, ma mi sto impegnando a scoprire cosa devo fare per migliorarmi.

Come si può vedere in questo filmato, l'obiettivo è arrivare magari a riuscire a fare cose del genere.

giovedì 16 dicembre 2010

Quei talebani del volante sepolti da due fiocchi di neve

Gomme speciali, Suv a trazione integrale, ma appena le strade si imbiancano è panico totale. E in montagna è anche peggio.

Assembramento e code sono paragonabili solo all'uscita dell'ultimo Harry Potter o del nuovissimo iPad. Ma le code che si susseguono da settimane sono di auto e la meta è una casa del pneumatico. Si cercano disperatamente gomme termiche. Si comincia la mattina alle 7, e la sera si lascia l'auto rincasando in taxi. Le prenotazioni telefoniche sono implorazioni, le risposte sono le stesse: dobbiamo prima smaltire quaranta macchine, la porti stasera e ci lasci le chiavi. Ma la vera risposta dovrebbe essere: perchè non ci ha pensato un mese fa?

Enzo Ravagli, gommista di lungo corso, conferma: "E' da ottobre che avvertiamo i nostri clienti, mettete avanti le mani, cioè le gomme. Quasi tutti hanno tirato a campare e ai primi meteo con neve sotto i mille, con annuncio di super contravvenzioni a chi viene beccato senza catene a bordo o senza termiche, si è diffuso il panico. Ma anche le autorità che minacciano sfracelli di multe potevano darsi una mossa prima, mettendo in preallarme automobilisti e noi gommisti. Diamine, col digitale terrestre è da un anno che rompono i timpani".

Tant'è: ci autocelebriamo come i più estrosi guidatori d'Europa ma spesso naufraghiamo nei centimetri di neve che insidiano le nostre settimane bianche. Si salvano i guidatori vaccinati da decine di inverni polari, ma non gli imbranati delle generazioni recenti che comprano le catene, ma poi non sanno come e quando montarle. Non certamente al primo tornante quando l'auto si mette di traverso, e si estraggono affannosamente dal baule valigie, borse, slittini, scarponi, moon boot, panettoni, spumanti. Finchè salta fuori la confezione di plastica con le catene. Ho visto intrepide fanciulle lavorare sulle gomme anteriori di auto munite proditoriamente di trazione posteriore, o viceversa. Basta una decina di simili campioni e intere vallate si paralizzano e, invece del profumo delle abetaie, esalano i fumi delle tangenziali. Poi ci sono i piloti lassù in plancia, al timone degli incrociatori chiamati Suv, sorvegliati speciali dagli assessori al traffico perchè inquinano e ingombrano il triplo di una citycar. Anche loro non fanno una gran figura sulla neve. Credono che 4x4 sia una cabala, l'antidoto assoluto contro neve e ghiaccio: non sospettano che anche un gippone può diventare un bob se, anczichè sfiorare accelleratore e freno a piuma d'oca, li trattano a mazzate. Un ufficiale della Stradale si mette le mani nei capelli, raccontandomi che nelle valli alpine si fanno più kristiania sulle strade che sulle piste e che il vero problema delle stazioni invernali non sono le scuole di sci ma le scuole guida.

Accade insomma ciò che il mensile Quattroruote ha documentato qualche anno fa provando una dozzina dei Suv più blasonati sulla neve d'alta quota. Foto impietose mostrano grupetti di volenterosi che spingono i superbi mostri incapaci di superare lo stretto tornante o di ripartire in salita (fra la sparuta pattuglia di integrali che si salvano, svetta la Panda, poco fumo e molto arrosto). Gli esperti spiegano che i Suv sono penalizzati dalla mole e precisano che con pneumatici da neve è tutta'altra musica. Però a questo punto il profano riflette: uno investre un capitale in un mausoleo a trazione integrale, convinto di evitare la noia di montare catene da camion o, peggio, di perder tempo e denaro per sostituire le gomme da 200 all'ora con quelle artigliate e poi si pianta come una banalissima giardinetta (ma allora a cosa serve un 4x4? non certamente per infargarsi la domenica in percorsi di guerra con guado di torrenti).

La psicologia degli italiani è insondabile: abbandonano le città con allarimi rossi da smog e si presume che in montagna cerchino una boccata di ossigeno. Nobile aspirazione che sarebbe realizzabile, se lasciassero l'auto nel garage o nel parking dell'albergo e raggiungessero le piste a bordo di skybus. Invece il distacco dal proprio mezzo è così straziante che vogliono arrivare agli impianti in macchina. La parcheggiano con allucinanti manovre a slalom e lo skybus non passa più. Valico bloccato, le marmitte fumano e i nostri eroi aspirano. Prendono il fuoristrada anche per andare in discoteca, che dista trecento metri, e lo posteggiano dove capita, meglio se intrepidamente impennato su un cumulo di neve, così anche le ragazze capiscono che razza di maniaco è il pilota.

I pochi temerari che vanno in montagna per scarpinare si avventurano in fila indiana, terrorizzati dai guidatori da rodeo che fra l'altro lasciano una scia puzzolente (più l'aria è terza e più risalta il tanfo in cui viviamo sepolti in città, ormai senza accorgercene). Il sogno segreto di questi talebani del volante è evitare il pigia pigia in funivia e trovare un parcheggio panoramico. Ai piedi del Sassolungo o delle Tofane.

mercoledì 15 dicembre 2010

... e Fini creò il caos per niente

Oggi le notizie dei giornali sono tutte focalizzate sulla non caduta del governo e sugli incidenti di Roma... e il primo pensiero è questo: se Fini stava al suo posto non si passava un mese a parlare di "Fiducia sì, fiducia no" e si parlava di cose serie e, molto probabilmente, non ci sarebbe stata tutta quella guerriglia per Roma.

Comunque vi lascio con il monologo super spassoso di Crozza e una intuizione di Totò sull'esito della fiducia.



martedì 14 dicembre 2010

Le finte ubriache

Oggi spolvero un video dove si parla delle finte ubriache, categoria di persone in aumento per mettersi in mostra ad ogni costo.

giovedì 9 dicembre 2010

Best mix

Purtroppo sono un po' avaro di novità, volontà e fantasia, quindi pesco sempre dal fondo del barile ancora un po' di musica, ma questa è con la M maiuscola.

Vi propongo un mix con le migliori canzoni pop, canzone usata in un video montato da me tempo fa che però non ho per ora voluto caricare in rete (ma mai dire mai).

Io penso che sia venuto fuori un capolavoro e, molto probabilmente, c'è ne sono altri di ciascun anno (vedrò di ascoltarli in questi giorni).



Le canzoni di questo brano sono:
The Black Eyed Peas - BOOM BOOM POW
Lady Gaga - POKER FACE
Lady Gaga Featuring Colby O'Donis - JUST DANCE
The Black Eyed Peas - I GOTTA FEELING
Taylor Swift - LOVE STORY
Flo Rida - RIGHT ROUND
Jason Mraz - I'M YOURS
Beyonce - SINGLE LADIES (PUT A RING ON IT)
Kanye West - HEARTLESS
The All-American Rejects - GIVES YOU HELL
Taylor Swift - YOU BELONG WITH ME
T.I. Featuring Justin Timberlake - DEAD AND GONE
The Fray - YOU FOUND ME
Kings Of Leon - USE SOMEBODY
Keri Hilson Featuring Kanye West & Ne-Yo - KNOCK YOU DOWN
Jamie Foxx Featuring T-Pain - BLAME IT
Pitbull - I KNOW YOU WANT ME (CALLE OCHO)
T.I. Featuring Rihanna - LIVE YOUR LIFE
Soulja Boy Tell 'em Featuring Sammie - KISS ME THRU THE PHONE
Jay Sean Featuring Lil Wayne - DOWN
Miley Cyrus - THE CLIMB
Drake - BEST I EVER HAD
Kelly Clarkson - MY LIFE WOULD SUCK WITHOUT YOU
Beyonce - HALO
Katy Perry - HOT N COLD

mercoledì 8 dicembre 2010

martedì 7 dicembre 2010

3 citazioni

Nel non sapere cosa scrivere, a parte darvi la notizia che a questo giro sono riuscito a fissare qualcosa per il capodanno, vi lascio tre citazioni incocatenate l'una con l'altra trovate in un blog...

"Segui coloro che cercano la verità, e scappa da coloro che dicono di averla trovata (Goethe), perchè il dubbio non è una condizione piacevole, ma la certezza è assurda (Voltaire); quindi la ricerca della verità è più importante del suo possesso (Einstein)"

giovedì 2 dicembre 2010

martedì 30 novembre 2010

A Natale siate più buoni!!

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi faccio un po' di spot benefico a favore di un gruppo (Banana split) che ha lanciato tempo fa un cd che il suo intero ricavato sarà devoluto al Mayer di Firenze.

Io l'ho già comprato, e devo dire che non me ne pento affatto, non solo perchè il ricavato va in beneficienza, ma anche per la buona qualità delle canzoni.

Per chi non sapesse nulla sul gruppo e sul progetto del cd, vi rimando al sito internet
http://www.bananasplit.it/


Ps: su youtube ovviamente trovate anche vari video degli spettacoli live che hanno fatto nei vari locali. Inoltre, per chi volesse il cd, se non volete contattare il gruppo stesso, potete dirmelo a me, visto i contatti diretti che ho con il gruppo (posso prendervelo e consegnarvelo nel giro di pochi giorni). Vi consiglio di andare a vedre i loro spettacoli (le date le trovate sul sito).

domenica 28 novembre 2010

Poco o troppo? Fate voi...

Rieccomi a raccontar storie infinite e storie anguste of my life.

Ieri sera c'è stata la festa di compleanno del Cugi e, una delle cose che saltano all'occhio a questo giro è la novità per me della cena in discoteca.

Infatti fino ad ora non mi ero mai cimentato in tutto ciò; al massimo il tavolo prenotato, ma la cena fin'ora al massimo l'ho fatta al ristorante.

Ed essendo ragiorniere, io mi metto a fare un po' i conti se ne è valsa la pena o se invece facevo meglio a stare a casa. Cominciamo...

Nelle spese non annovero il regalo, perchè quello è d'obbligo e si fa con piacere (per i più attaccati al portafoglio devono però considerare anche questo particolare).

Passiamo al viaggio. Il luogo del compleanno è l'Otel di Firenze, che si trova all'uscita di Firenze sud. Questo comporta un pedaggio di 2.60 euro solo andata... in più da aggiungere la benzina (ho messo 20 euro). Questo quindi comporta una spesa di 25.20 euro.

Passando invece alla cena, si inizia a parlare delle mie note dolenti, visto che non sono un grande mangiatore (nel senso della varietà); questo mi porta a sacrifici dell'apparato digestivo di una certa rilevanza.

Cena composta da:
- antipasto con crostini, salumi vari, formaggio, olive (mi sembra di non dimenticare niente) e, la cosa che mi ha salvato, la schiacciata di ottima fattura;
- bis di primi: tre rondellini con formaggio su una base di pesto; pasta al ragù (ovviamente sto sparando un po' a casaccio, perchè non me ne intendo, ma i piatti più o meno erano questi... poi cosa c'era di preciso non so dirvelo)
- dolce: classica torta con crema e frutta.
- bevute: acqua e vino rosso (ovviamente puntando su quello a costo più basso per prenderne il più possibile... alla fine 10 bottiglie in 16)
Tutto questo ci è costato 38 euro.

C'è da aggiungere delle considerazioni: nei 38 euro c'è in più l'entrata in discoteca (ovviamente), il guardaroba e una bevuta gratis... alla fine devo dire che non è proprio malvagio, quantificando la bevuta e l'entrata 15 euro e il guardaroba altri 3 euro (la cena alla fine è costata 20 euro).

In più aggiungerei anche lo spettacolo che c'è stato prima della serata disco vera e propria: ovvero ci sono stati cantanti e ballerini che hanno intrattenuto la sala con vari generi musicali.

Quindi tutto bene, visto che la somma delle cose non sembra malvagia... ma sommando le spese, il totale fa 63.20 euro.

Per chiudere aggiungo altre due considerazioni: ottima compagnia, che però si è sgratolata per via dell'alcol; mattina seguente all'insegna del rimescolio gastro-intestinale.

Ora però passo ad un'altra spesa che ho in programma e che ho proposto ad altri, ma rifiutata a prescindere appena ho detto il prezzo (ovvero 40 euro).

Si tratta della serata che c'è a capodanno a montecatini di cui ho scritto giorni fa: ricapitolo un po' il pacchetto:
- spettacolo di 5 ore, con Militello, Giustini, Salvadori, Ruffini + band che allieta la serata.
- panettone e spumante.

Uno potrebbe obbiettare che il prezzo è un po' alto (visto che ci sarebbe anche da arrangiarsi per la cena), ma a me semba un modo alternativo per passare il capodanno, visto che la soluzione degli ultimi anni è stato il capodanno passato a casa di qualcuno (e visto il tempo dell'anno scorso, anche belli rinchiusi dentro).

Come sempre i miei sentimenti sono molto equilibrati (ovvero non mi esalto e non mi sconforto facilmente), però quello che viene sempre a galla è una certa mancanza di reciprocità (si scrive così?!).

Comunque si va avanti. To be continued...

sabato 27 novembre 2010

L’influenza materna sullo sviluppo del maschio: qualche consiglio sbagliato della mamma

Non pochi psicologi e sociologi hanno provato a dare una risposta alla domanda: perché la condizione maschile è degradata negli ultimi anni? Perché il maschio ha perso forza? Perché la mascolinità non è più vista come un valore?

Secondo alcuni una delle ragioni sta nel modo in cui vengono allevati i giovani maschietti.

Immagina un contadino del medioevo, passava sia tempo con la madre sia tempo con il padre. Perché sebbene venisse accudito dalla madre, avrebbe poi dovuto imparare il mestiere del padre e aiutarlo nel suo lavoro.

Questo cosa comportava?

Comportava che il figlio prendesse dal padre moltissime cose: l’energia maschile del padre si trasmetteva al figlio.

Pensiamo poi alla rivoluzione industriale che ha slegato i padri dai figli. I padri erano in fabbrica e i figli si ritrovavano a stare solo con le madri.

Non è successo subito, ma piano piano la mascolinità ha perso forza fino a vedere un repentino tracollo negli ultimi 40 anni.

Perché?
Perché siamo figli delle nostre madri.

Le madri ci hanno dato la loro energia femminile, questa energia ci ha permesso di essere molto più comunicativi ed empatici degli uomini che ci hanno preceduto, e questo è un bene, ma dall’altra parte l’uomo d’oggi manca di energia maschile.

Le nostre madri ci hanno insegnato un approccio alla vita tipicamente femminile. Ad esempio nella seduzione ci hanno passato il messaggio che “Non bisogna cercare, quando capita capita”. Certo! Così fanno le donne, è normale che ci passino un messaggio del genere.

Gabbo in un commento parla della sua esperienza riguardo a certi messaggi che le madri ci possono aver passato e, sottolineo io, che ci possono aver passato esplicitamente o implicitamente: perché i bambini sono come spugne, assorbono tutto, e i modi di fare di un genitore contano molto di più delle parole nell’apprendimento di come ci si deve comportare nel mondo.

Quindi ti lascio al commento di Gabbo…

Vorrei scrivere qui alcune cose al fine di motivare e stimolare tutti i maschi a vedere l’importanza del rapporto coi propri padri ed a cercare tale rapporto o, qualora non fosse possibile, con figure maschili che facciano da padri.

Ciò che vado a mostrare, sono input che normalmente molti giovani ricevano quando entrano troppo in confidenza con le proprie madri in maternità di donne e troppo poco con i propri padri. La mia curiosità è partita dalla mia storia personale e, quindi, ho voluto parlarne e confrontarmi, a riguardo, con molti giovani, per vedere se c’erano delle comunanze.

Ne ho evinto che, in moltissimi casi, gli input pure da loro ricevuti dalle proprie madri, sono input che, ahimè, inducono i soggetti ad avere una mappa mentale, in altre parole, un insieme di convinzioni e di mentalità, che portano a non combinare nulla con l’altro sesso al di là dell’amicizia.

Questi pareri, a mio avviso, sono importanti allo scopo di, per contrasto, fare risaltare l’importanza della guida maschile e della ricerca di energia maschile, nonché per rivalutare la necessità del ruolo del padre all’ingresso di una famiglia.

Molti di questi pareri materni spesso trasmessi ai propri figli, specialmente laddove il rapporto che i figli hanno coi genitori è sbilanciato a favore della madre, sono del tipo:

1) incontrare “quella giusta” è una cosa che quando capita capita, non sono cose che si possono programmare
Questo è, a mio avviso, uno dei più deleteri, anche se apparentemente sensato, e pericolosamente rassicurante. Induce, infatti, il figlio maschi a pensare al fatto di combinare con una donna come a qualcosa di casuale, quindi, come a qualcosa che prescinde dall’iniziativa e dalla volontà del soggetto.
Conseguentemente spinge il soggetto ad assumere una mentalità che tende a fare passare passivamente il tempo fino a ritrovarsi in età pensionabile ancora sotto le gonne della madre.

2) Se le piaci le piaci, se no vuol dire che ti vuole solo come amico e questo vuol dire che non è quella giusta per te
Altro parere espresso ai figli molto spesso e parere pure deleterio, quando trasmesso, poiché presuppone la convinzione che se ad una donna che ti interessa piaci o meno, se lei prova attrazione per te o meno, ciò non dipende da te, dal modo in cui ti poni con lei, ma che è qualcosa su cui non puoi farci nulla. Inoltre, implicitamente, sta a presupporre che debba essere la donna e non l’uomo a decidere se esprimere, proporre e guidare il rapporto verso qualcosa di diverso dell’amicizia. Quindi, peggio che peggio. Eppure, dalla mia ricerca fatta, è molto comune, così come è stato comune pure a me.

3) Quella è troppo usata per te, non è seria. E’ troppo vissuta. Ti dico di evitarla per il tuo bene!
Altro esempio di iperprotezionismo e di mammismo.
Questo messaggio, apparentemente buono, o meglio, anche quando Mosso da buoni propositi, spinge, di fatto, il figlio maschio a credere di non essere in grado di decidere per se, per la propria vita, di assumersi le proprie responsabilità ed a diventare un rammollito.
Inoltre spinge il soggetto ad assumere la convinzione di non essere in grado di difendersi da una donna!! E dalla vita in generale! Dalle persone in generale!
Senza contare che spesso, tali “consigli” sono inquinati da invidie personali che una madre può avere verso un’altra donna o da gelosie, anche se mascherate da una genuina ricerca del vene del figlio.
Comunque, anche qualora si tratti di atteggiamenti in assoluta buona fede, il che può benissimo essere, l’effetto non cambia.

Incredibile, vero? Eppure sono così comuni e, la cosa saliente, è che portano il soggetto ad assumere un atteggiamento che, guarda caso, va nella direzione diametralmente opposta a quella caratterizzante l’energia maschile.

Questo deve fare riflettere, a mio parere, sull’importanza della polarità tra uomo e donna, tra madre e padre e ad amare le proprie madri per ciò che possono dare rendendosi bene conto, però, di ciò che, per natura, non possono dare e trasmettere, dell’abito che non possono vestire e, quindi, del fatto che non possono, per quanto breve siano, fare le veci del padre.

La mamma è sempre la mamma. Certo.

Tutti facciamo bene ad amarla. E per diventare uomini, tutti si ha il bisogno di considerarla fonte di un’energia bellissima e straordinaria, che rappresenta, comunque, una metà del cielo.

L’altra energia, lo yang se l’energia femminile è lo yin, altra energia straordinaria e necessaria ad equilibrare il nostro universo, quella maschile, ad essa complementare, la dobbiamo cercare fuori dalla madre.

Altrimenti, il risultato, è un bel disastro! Che è meglio evitare.

Saluti

venerdì 26 novembre 2010

La teoria del Caos

E' tempo di satira, e a questo giro faccio una sorta di accorpamento tra Vauro e Crozza, come sempre molto divertenti.



giovedì 25 novembre 2010

Uhuhuh...

Dopo un po' di tempo di discorsi, sforno un altra canzone che se fosse trasmessa di più nelle radio e nelle tv sarebbe il nuovo tormentone incontrastato dell'inverno.

mercoledì 24 novembre 2010

Una fine di anno tutta da ridere

Un appuntamento di San Silvestro dedicato a tutti quelli che odiano il last minute e, soprattutto, amano la comicità più tipicamente toscana.

Il Teatro Verdi quest'anno gioca d'anticipo ed è già in grado di presentare il programma della notte più lunga dell'anno.

Per San Silvestro sfilerà infatti sul palco del teatro Paolo Ruffini, Cristiano Militello, Graziano Salvadori, Niki Giustini e la Rubber Band.

Il Verdi vuole iniziare il 2011 con il "botto" e lo fa con un gruppo di comici a cui tutti i toscani sono ormai affezionati e con ben 5 ore (dalle 22 alle 3) di divertimento allo stato puro, durante il quale si potrà passare una nottata in compagnia di amici, ridendo e divertendosi con uno show adatto veramente a tutte le età.

Lo spettacolo si articolerà in due parti: nella prima Cristiano Militello con i suoi striscioni (resi noti al grande pubblico da "Striscia la notizia"), Niki Giustini e Graziano Salvadori si alternano sul palco con gag che ci faranno ridere come sempre a crepapelle, accompagnati dalla band Rubber Soul che allieterà il conteggio alla rovescia, il brindisi di mezzanotte (con spumante e panettone, che verranno distribuiti all'ingresso) e poi con musica fino alle una.

La seconda parte vedrà poi protagonisti Paolino Ruffini, che si proporrà, anche lui in compagnia della sua band, con il suo nuovo spettacolo "Dèshow", caratterizzato dai proverbiali doppiaggi in livornese.

I biglietti per l'ultimo dell'anno al Verdi sono già in vendita alla cassa del teatro a questi prezzi: primo settore 70 euro, secondo settore 60 euro, terzo settore 50 euro, quarto settore 40 euro.

martedì 23 novembre 2010

State attenti a voi stessi!!

Oggi voglio proporvi uno dei monologhi più famosi del cinema, dove c'è una sorta di monologo interiore del protagonista.



Il vero significato è che per quanto il mondo esterno a noi sia stronzo e dia appiglio a migliaia di giustificazioni alle nostre sfighe, l'unica cosa che spesso possiamo fare è cambiare ciò che non funziona nella nostra vita è rivolgere l'attenzione su noi stessi.

lunedì 22 novembre 2010

Bella donna cerca uomo ricco

Una donna di New York – USA – ha scritto a un sito di finanza americano chiedendo consigli su come trovare un marito ricco: già ciò di per sé é divertente, ma il meglio della storia é quello che un tizio le ha risposto.

LEI: Sono una ragazza bella ( anzi, bellissima) di 28 anni. Sono intelligente e ho molta classe.Vorrei sposarmi con qualcuno che guadagni minimo mezzo milione di dollari all’anno. C’é in questo sito un uomo che guadagni ciò? Oppure mogli di uomini milionari che possono darmi suggerimenti in merito? Ho già avuto relazioni con uomini che guadagnavano 200 o 250 mila $,ma ciò non mi permette di vivere in Central Park West. Conosco una signora che fa yoga con me,che ha sposato un ricco banchiere e vive a Tribeca, non é bella quanto me, e nemmeno tanto intelligente.Quindi mi chiedo, cos’ha fatto x meritare ciò e xché io non ci riesco? Come posso raggiungere il suo livello?

LUI: Ho letto la sua mail con molto interesse, ho pensato profondamente al suo caso e ho fatto una diagnosi della sua situazione. Premetto che non sto rubando il suo tempo, dato che guadagno 500 mila $ all’anno.
Detto ciò, considero i fatti nel seguente modo:
Quello che Lei offre, visto dalla prospettiva di un uomo come quello che Lei cerca, é semplicemente un pessimo affare.
E ciò per i seguenti motivi:
Lasciando perdere i blablabla, quello che Lei suggerisce é una negoziazione molto semplice. Lei offre la sua bellezza fisica e io ci metto i miei soldi. Proposta molto chiara, questa.
Ma c’è un piccolo problema. Di sicuro, la Sua bellezza diminuirà poco a poco e un giorno svanirà, mentre è molto probabile che il mio conto bancario aumenterà continuamente. Dunque, in termini economici, Lei è un attivo che soffre di deprezzamento mentre io sono un attivo che rende dividendi.
Lei non solo soffre un deprezzamento, ma questo è progressivo, e aumenta ogni anno! Spiego meglio: oggi Lei ha 28 anni, è bella e continuerà così x i prossimi 5/10 anni, ma sempre un pò meno, e all’improvviso, quando Lei osserverà una foto di oggi, si accorgerà che é diventata una pera raggrinzita.
Questo significa, in termini di mercato, che oggi lei é ben quotata, nell’epoca ideale x essere venduta,non x essere comprata. Usando il linguaggio di Wall Street, chi la possiede oggi deve metterla in “trading position” (posizione di commercio), e non in “buy and hold” (compra e tieni stretto), che, da quanto sembra, è quello per cui Lei si offre.
Quindi, sempre in termini commerciali, il matrimonio (”buy and hold”) con Lei non é un buon affare a medio/lungo termine. In compenso, affittarla per un periodo, può essere, anche socialmente,un affare ragionevole e potremmo pensarci su. … Potremmo avere una relazione per un certo periodo…..
Huuummm…. Pensando meglio, e per assicurarmi quanto intelligente, di classe e bellissima lei é, io,possibile futuro “affittuario” di tale “macchina”, richiedo ciò che é di prassi: fare un test drive.
La prego di stabilire data e ora.

Cordialmente

Suo Investitore

mercoledì 17 novembre 2010

Che c'è di nuovo?!

Oggi non c'è verso di andare su facebook e non ne conosco il motivo... inoltre in questi giorni sto leggendo un blog molto interessante che proprio oggi ha deciso di "chiuderlo" temporaneamente per rinnovargli il look.

Nel non sapere cosa fare, con la rete che misteriosamente è impallata, decido di vedermi cosa porpone youtube e, sempre molto lentamente (neanche fossi in Congo), mi guardo due filmatini "umorisistici" e, visto che è tutto bloccato, ve li porpongo anche a voi (ed è trovata per l'ennesima volta l'idea di scrivere quanlcosa in questo blog che avevo tralasciato tra i vari impegni).



venerdì 12 novembre 2010

Bel cambiamento

Da quando hanno iniziato ad ora siamo passati da un genere all'altro e, anche se ho alcune perplessità sul "nuovo che avanza", pian piano mi sto abituando ad accettare come vanno le cose.





PS: di sicuro non avete capito a cosa mi riferivo dalla frase che ho scritto prima dei video e se il dubbio vi è rimasto... beh, sono problemi vostri :)

lunedì 8 novembre 2010

Tempo variabile = malanno costante

... vediamo se a questo giro mi riesce scrivere qualcosa.

E' tanto che non ripresentavo un articolino in questo blog, ma ho avuto vari impegni (i soliti, ai quali vanno aggiunte anche uscite serali, battesimi e fantacalci vari).

L'idea di riscrivere qualcosa mi è venuta stamani al ritorno a casa, dove la mia mente è andata a parare sul tempo.

Stamani infatti pioveva e ora, mentre sto scrivendo c'è un sole che, se non ci fosse il vento, rievocherebbe senza tanti ostacoli la primavera.

Il problema di questa variabilità sono i malanni che rimangono permanenti; sono già a quota due raffreddori in questa stagione autunnale (cosa che difficilmente mi accade) e, con oggi, penso che dovrò lottare ancora un bel po'.

Passando a un tema più leggero, ieri sera ci sono stati gli E.M.A. su Mtv... per chi non l'avesse seguiti, questi sono i premi assegnati:
- Best new act: Kesha;
- Best pop: Lady Gaga;
- Best alternative: Paramore;
- Best rock: 30 seconds to mars;
- Best male: Justin Bieber;
- Best video: "California Gurls";
- Best hip-hop: Eminem;
- Best live act: Linkin Park;
- Best female: Lady Gaga;
- Best song: "Bad romance";
- Best european act: Marco Mengoni;
- Best push act: Justin Bieber;
- Best world stage performance: Tokio Hotel

Chiudo con la canzone che prevedo sarà il tormentone per un bel po' di tempo: "Only girl" di Rihanna.

venerdì 5 novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

Marchionne: "Vogliamo rafforzare radici in Italia"

La Fiat intende confermare la sua identità italiana, lo sostiene l’AD del Lingotto Sergio Marchionne intervenendo nel modenese per ricevere il premio Pico della Mirandola.

“Dopo aver portato l’azienda a competere a livello internazionale, intendiamo rafforzare le nostre radici in Italia”, ha detto chiedendo “che tutti i soggetti coinvolti siano disposti a lavorare insieme nella stessa direzione”.

In mattinata, al suo arrivo a Mirandola, Marchionne è stato contestato da un gruppo di giovani organizzati sotto le sigle della Fiom, della Federazione dei giovani comunisti, del PRC e del Pdci.


Questo è uno dei tanti articoli che sono in rete su quello che è stato detto da Marchionne in questi giorni, è mi viene da "vomitare" su quello che accade e sui pareri dei soliti ottusi contestatori.

Giorni fa ci fu l'intervista alla trasmissione "Che tempo che fa" e diceva le solite cose che ha ribadito in questi giorni... ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Dico questo perchè giorni fa ne parlai con uno che aveva scritto che avrebbe visto bene Marchionne a lavorare con lo stipendio di un polacco; la mia risposta, un po' provocatoria, fu quella che in realtà lo dovrebbero far santo per tutti gli sforzi che sta facendo per dare un'immagine migliore alla Fiat in Italia e nel mondo (a cosa serve altrimenti l'accordo con la chrysler?).

Ma più uno ribadisce le cose e più è inutile... l'articolo riportato sopra infatti dice che i contestatori ci sono sempre, ma mi chiedo cosa contestano? Il fatto di mantenere la produzione in Italia? Migliorare la produttività (che non significa certo sfruttamento, ma smettere di non fare niente)?

Forse non conosco a fondo la questione, ma più si va avanti e più mi risultano ispiegabili le insurrezioni dei soliti "gruppetti".

lunedì 1 novembre 2010

Mai dire story 2

Continuo nell'escursus del mai dire story, un po' per pigrizia nello scrivere, sia per un po' di mancanza di idee (nonostante non sia stato fermo neanche questa settimana).

Caccamo


Carcarlo Pravettoni; Arrigo Sacchi


Mago Forest; Lolita; Professor Fontecedro


Alex Dastrico; Trippy; Ingegner Cane; Bibendus


Nonno multimediale; Guastardo; Micio


Nives; Strozus; Fabius e Truscott


Cetto la qualunque; Mago Forest; John Fritzgerald Pravettoni


Dottor Alzheimer; Olmo e Anna Oxa

giovedì 28 ottobre 2010

Mai dire story - 1° dvd

In queste settimane stanno uscendo i dvd di "Mai dire story", ovvero una raccolta del meglio di "mai dire".

Ovviamente non potevo rimanere indietro (come youtube) e quindi vi riporterò i vari video "riesumati" nella raccolta, partendo dal primo DVD.

Mai dire olimpiadi; Ipse dixit (Giovanni Trapattoni); Caccamo


Un uomo un perchè (Maurizio Mosca); Micio; Calcio spagnolo; La perla; Nico


Il gollonzo; Epifanio; Mai dire sport; W telemontecarlo; Galliani; La scheda di Walter Fontana


Casa Tomba; Il bellomo possibile; Mai dire sport; Il conte Uguccione


Un Biscardi un perchè; Addio Lazzaroni; Peo Pericoli; Mai dire sport


Mai dire tv; Carcarlo Pravettoni; La perla; Piccole antenne crescono


Frengo; Ipse Dixit (Edmeo Lugaresi); Lisci di periferia


Serse Cosmi; Un programma un perchè; All'ultimo minuto


Mai dire olimpiadi; Telenovelas minuto per minuto; Balla coi barlafus

mercoledì 27 ottobre 2010

Il rovescio a volte stroppia

Oggi è bel tempo ma un freddo cane... come dire: da una parte bene, dall'altra male, per via del vento gelido che tira.

Tempo fa pioveva e pensavo: "che rottura di coglioni... però se non piovesse mai si sarebbe messi male (siccità, raccolti...)".

... e qui mi è venuto in mente il detto che c'è ad ogni cosa il rovescio della medaglia: di solito in autunno e in inverno se c'è il sole fa più freddo, se piove fa più caldo. Quindi la scelta diventa più difficile.

Ma oggi ho anche aggiunto un'altra considerazione: il troppo stroppia... ovvero che la stabilità di una o l'altra situazione comunque rompe i cosidetti. Quindi ben venga la variabilità.

Parlando di cambiamenti, ovviamente non potevo che rispolverare un altro video di puro rock italiano.

La Fiat vista da Marchionne

Visto che ha fatto molto scalpore nell'opinione pubblica, riporto l'intervento di Marchionne a "Che tempo che fa".

Parte 1


Parte 2

lunedì 25 ottobre 2010

Fiat, Fiom... Rai & Rifiuti. Il paese naviga a vista

I metalmeccaninci contro Marchionne, "reo" di proporre una più razionale organizzazione del lavoro. Ma con gli slogan non si affronta la crisi.

"Anche Antigua e Montecarlo hanno tenuto banco nella settimana. Ecco le scuole di pensiero. Gli ettari di Berlusconi contro i 50 metri di Fini. Però B. ha pagato con soldi suoi mentre F. con i soldi del partito. Però F. ha risposto. B. non risponde mai. Comunque perchè paradisi artificiali per entrambi, mentre gli italiani si dannano nell'inferno mica artificiale dei mutui? Queste le linee indicate dai capi, che gli instancabili gregari hanno ruminato nei talkshow. Mi occuperò d'altro, parlerò dei sindacati.
Il corteo della Fiom si è svolto pacificamente, alla faccia di chi aveva gufato: vero. Efficace il servizio d'ordine che ha isolato i facinorosi: vero. Nella norma, le inventive su cartelli e striscioni, abbastanza creativa la confezione di uova marce con la scritta "Fate schifo: tiratevele da soli" (in Francia s'è visto ben di peggio). Inattaccabile la protesta contro tutti i governi che hanno lasciato crescere le disuguaglianze sociali e contro una fiscalità che decurta le buste paghe e tollera un'evasione scandalosa. Vero pure questo.

Ciò premesso analizziamo le rivendicazioni della Fiom, testa d'ariete del nostro sindacalismo. L'impressione è che siano ancorate agli anni in cui non esistevano due fenomeni, come la crisi economica mondiale e la globalizzazione. Non mi avventuro in analisi socioeconomiche, preferisco qualche esempio terra terra.
Marchionne, l'ad della Fiat, lancia il suo progetto: trasferire a Pomigliano d'Arco la produzione della Panda, ora gestita dalla fabbrica polacca di Tuchy (che con i suoi numeri record è la punta di diamante del Gruppo) e accompagna l'operazione con un investimento di 700 milioni. Marchionne vuole esser sicuro che non sia un buco nell'acqua e non ha tutti i torti. E stato scottato da precedenti casi di discutibile concezione del lavoro: per esempio nelle fabbriche del napoletano bastava una partita della nazionale e fioccavano certificati di malattia. E nelle ultime elezioni, fra i 5000 operai di Melfi, 3000 si sono assentati perchè i presidenti di seggio e scrutatori.

L'abominevole uomo della Fiat non se la sente di affrontare a occhi chiusi queste sabbie mobili e propone agli operai una più razionale organizzazione del lavoro. La maggioranza risponde sì al referendum, ma la Fiom non ci sta. E questa agguerrita minoranza rappresenta una spina nel fianco della Fiat. Anche perchè esistono precedenti allarmanti.
Fincantieri, leader mondiale nelle navi da crociera, sta arrancando: crisi mondiale di commesse, ma anche concorrenza spietata dei cantieri esteri, soprattutto asiatici. E come fa la nostra ammiraglia, a tenere il passo quando i suoi operai lavorano la metà del dovuto? Il singolare fenomeno è analizzato sull'Espresso da Stefano Livadiotti, autore del bestseller "L'altra casta" ("i delegati delle tre centrali sindacali sono 700mila, sei volte più dei carabinieri"). Secondo i calcoli del giornalista l'operaio di cantiere, nelle 8 ore dei 252 giorni lavorativi, dovrebbe totalizzare le 2016 ore previste dal contratto. In realtà bisogna passare alle sottrazioni, da quelle legittime per ferie a quelle più vaghe: tra permessi annui retribuiti, scioperi, rituali sindacali, prolungamento di pause e traccheggi vari si scende a quota 947. Tra gli episodi significativi, il licenziamento di due addetti antincendio, scoperti a ronfare e di un operaio del turno di guardia che combatteva la noia pescando con la canna. Immediata la reazione della Fiom con raffiche di scioperi, picchettaggi e ricorsi al giudice del lavoro. Una logica sessantottina che copre anche gli abusi: esempio, i premi produttività estesi anche a chi produce meno. La dirigenza per tamponare la crisi e rimodernare gli impianti aveva progettato la quotazione in borsa (come Eni, Enel, Finmeccanica). Ricordo i collegamenti tv con i march fra manager e sindacalisti. Perchè Finmeccanica in Borsa e Fincantieri no? Perchè no, tuonava la Fiom, Fincantieri deve restare in mano pubblica (Effettivamente così si spolpava meglio: come accadde per l'Alitalia, scarnificata dal patto scellerato fra politici e sindacalisti. All'epoca delle trattative con Air France, il leader della Uil Angeletti denunciò che la compagnia di bandiera stipendiava tanti impiegati da far funzionare dieci aziende).

Altra proposta della direzione: un premio fino a 1500 euro, per gratificare il lavoro più duro. Anche stavolta fuoco di sbarramento della Fiom. A questo punto si spiega perchè - con la strategia dei metalmeccanici fermi alla bulimia vincente degli anni 70 - l'ammiraglia Fincantieri sia passata da "avanti tutta" a mezza forza.
Ha dunque torto Marchionne se, prima di sbarcare a Pomigliano, vuol capire a cosa mira la Fiom e cosa ha in mente il governo? Intanto, mentre Trichet, presidente della Banca centrale, bacchetta i paesi europei in "ritardo di competitività", la Fiom non trova di meglio che ribattere con uno slogan: "vogliamo commesse, non promesse". (Come noto, fra gli armatori del mondo abbondano i buoni samaritani: "poveracci, sono stufi di promesse, moliamogli qualche commessa"). Nel frattempo anche il Paese naviga a vista: vietnam permanente in Rai, barricate anti lodo, barricate anti rifiuti, barricate dei pastori sardi: non ci salveranno i reverendi don Bancomat dello Ior."

Articolo di Luca Goldini

venerdì 22 ottobre 2010

Passaggio al secondo livello

Continuano le fatiche settimanali con la solita continuità di eventi, ma a questo giro ci sono dei miglioramenti.

Capitolo sportivo: sia tennis che calcio sono andati bene a questo giro; soddisfatto soprattutto a tennis, dove ho provato a giocare in maniera più attendista, riuscendo a tenere testa a qualsiasi avversario.

Capitolo salsa: è questo argomento che mi ha ispirato il titolo del post. Infatti ho superato per così dire il primo livello, ovvero riuscire a non essere il peggiore del gruppo ma tra i peggiori (obiettivo minimo, visto che ero quello che ha fatto meno lezioni di tutti). Ora si passa al secondo obiettivo, ovvero riuscire ad arrivare ad un livello di decenza e, visti i progressi, penso che entro la metà di novembre possa essere già ad un buon punto.

Altri capitoli: in pratica non sto giocando ad altro :).

Con questi livelli mi sono orientato su un videogioco... penso il più famoso d'italia per quanto riguarda le sale giochi e i bar.

martedì 19 ottobre 2010

Rapporto annuale sulla qualità dell’ambiente delle città italiane

Riporto un comunicato stampa di Daniela Simionato riguardo alla situazione ambientale di Pistoia, argomento andato in onda anche su Tvl.

"Certo non ci si può rallegrare per le notizie tristi, soprattutto se riguardano le tragica situazione della nostra città. Ed è di modestissima soddisfazione ricordare che da troppo tempo scrivo, parlo e cerco di far capire in qualsiasi modo che i nostri amministratori hanno portato la nostra città a questo livello di degrado. Se un tale grido di dolore proviene da una leghista, è sempre da prendere con le molle. Il fatto è che, ahimè, debbo avvalermi di fonti con le quali ho poca familiarità e ancor meno simpatia. Leggo infatti su "la Repubblica.it" il resoconto sul rapporto annuale di Legambiente e trovo conferma alle mie preoccupazioni.

Questo rapporto è il risultato dell'incrocio di oltre 125 mila dati ricavati da informazioni e statistiche riferite a ben 125 parametri che vanno dall' affidabilità del trasporto urbano alla superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico alla qualità dell'aria, dai chilometri di piste ciclabili alla quantità di acque reflue depurate, dalla diffusione delle energie rinnovabili alla gestione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata. Da tutto questo lavoro viene fuori che Pistoia si piazza ultima tra le toscane, ma soprattutto, 85esima nella graduatoria assoluta. Cioè fra le ultime venti. I commenti li lascio ai cittadini che vivono questo degrado quotidianamente e sulla loro (nostra) pelle.

Voci quali le piste ciclabili, il trasporto urbano e la gestione dei rifiuti sono fiori all'occhiello, a loro dire, di questa amministrazione. Complimenti!

Mi auguro soltanto che, poiché questi dati provengono da un giornale più che sostenitore e da un' organizzazione fiancheggiatrice, vengano presi in seria considerazione. E poi mi consola la quasi certezza che dato il livello talmente basso al quale ci hanno condotto i nostri governanti, le cose non potranno che migliorare. Perché riuscire a peggiorare sarebbe un vero capolavoro.


Daniela Simionato"

lunedì 18 ottobre 2010

Conta? A me?!

Oggi rimuginavo sugli impegni giornalieri e tra pratiche da chiudere, invii da compiere e conti vari, mi sono soffermato che oggi è il giorno del ballo, dove la cosa che mi hanno rimproverato di più è il fatto che non "conto" i passi.

... E qui mi è venuto da pensare: "Mi chiedono di contare? A me, futuro commercialista?! Dovrebbe essere allora semplice".

Peccato che contare i passi non è uguale a fare 2+2 (anche se uno potrebbe obiettare dicendo che i passi sono un-due-tre, quattro-cinque-sei... quindi si sommano dei movimenti).

Stasera si vedrà... intanto cambiando il significato alla parola conta, ovvero considerando conta = vale, ho rispolverato una delle canzoni più note (e per alcuni più belle) di Luciano Ligabue.

venerdì 15 ottobre 2010

Stress

Siamo a fine settimana, ma lo stress sale vertiginosamente per gli impegni vari.

Ovviamente la parte del leone la fà come sempre il lavoro, dove dopo un periodo del rientro, dove fondamentalmente non c'è nulla da fare, siamo passati ad un periodo dove non fai in tempo a finire una cosa e ne sorgano due... e le più snervanti sono quelle che vedono la partecipazione degli uffici statali (Agenzia delle entrate, inps, camera di commercio...).

Parte meno rilevante sono i soliti impegni di routine, che hanno effetto come le droghe, ovvero ti discosti dalla realtà un attimo, ma poi quando ritorni agli impegni vedi che si sono accumulati.

Ovviamente parlando di stress non potevo che rispolverare "No stress".

giovedì 14 ottobre 2010

A volte sembra di star fermi

Continuo con i racconti personali, che sono sempre fonte di ispirazioni a discorsi/dibattiti/seghe mentali...

Intanto continua il viaggio nel mondo della salsa, che se al primo giro è stato divertente perchè tutto è nuovo e tutto ci diverte, al secondo già è diventata una cosa più "seria" e, se i risultati non si vedano (anche se in realtà ci sono), ci si incazza e basta... e sembra di essere sempre "fermi".

Idem a lavoro: fino a poco tempo fa c'era poco da fare, mentre in questi giorni non si fa in tempo a finire una cosa che ne sbuca un'altra e c'è da riorganizzarci da capo... e qui sembra addirittura di andare in dietro (che è ancora peggio).

In campo amoroso è tutto ancora più fermo: nonostante mi sforzi abbastanza, c'è una carenza nella "corrispondenza" di fondo che non permette di fare grandi evoluzioni (per non dire punte).

Io non so che cura ci può essere a tutto ciò (forse non pensare), ma penso che la sensazione di staticità sia la più strana e più avvilente... io penso che anche se si peggiora sia già una situazione migliore, perchè comunque c'è un cambiamento, mentre in quell'altro stato è solo il tempo a passare (e cambiare).

A questo giro quindi propongo un video dove c'è riferimento (forzato) al tempo... avevo molti video a tal proposito, ma mi sono buttato su uno dei miei gruppi preferiti.

mercoledì 13 ottobre 2010

Marco Tullio Tulliani a Cartagine?!

Ieri sera, nonostante i tanti impegni serali, non mi sono perso il solito monologo di Crozza a ballarò... io penso che sia uno dei migliori che abbia mai fatto.

martedì 12 ottobre 2010

Salsa?! Purtroppo sì

Continuando nei "Life and time of toccao", tra le novità è scesa in scena il ballo... ma non quello "discotecaro" (che solo in certe condizioni mi aggrada), ma la forma forse più affemminata dopo la danza del ventre: la salsa.

Per uno sportivo può essere possibile riuscire a cimentarsi in balli tipicamente di coppia? Ovvero mischiare il mondo rude e agonistico dello sport con una delle pratiche più affemminate?

Per ora si starà a vedere... di sicuro sono ai lati opposti (ovvero non ci incastrano una cippa lippa), ma si proverà a vedere sulla mia pelle cosa succede quando si mischiano due mondi opposti.

C'è da dire che in entrambi i casi ci si diverte, anche se per motivi diversi (da una parte perchè ti sfoghi e vinci qualcosa, dall'altra perchè si ride sulla goffaggine e sull'errore... per ora).

Non vedo tanta utilità a continuare questo corso, ma visto che è un ulteriore modo di passare la serata (e devo dire che nonostante tutto mi è passata velocemente), continuamo a "sculettare" (al pensiero mi faccio paura da solo).

Visto che siamo in tema, beccatevi questo video dove spiega i passi base della salsa (passi già provati alla prima uscita).

lunedì 11 ottobre 2010

Perfetto nell'imperfezione

C'è una domanda che mi sono sempre fatto: è possibile che io nelle azioni che compio al massimo sono contento, ma sempre dico "poteva andare meglio", "potevo fare meglio", "non sono stato perfetto".

Nella realtà ho tante cose in cui sottolineo il fatto che in ogni cosa che faccio l'errore c'è sempre; prendo ad esempio i risultati scolastici, che sono maggiormente calzanti e con poco diritto di replica: alle superiori non ho mai preso dieci, mentre ho preso per ben due volte 10- e non so quante volte 9,5 (questo sottolinea che anche quando faccio bene, non è mai il massimo)... stessa cosa potrei dire dell'università, dove anche l'unico 30 e lode preso è stato in una prova scritta dove per prendere tale voto c'era la possibilità di fare una domanda in meno rispetto a tutte quelle che presentava il compito; io le ho fatte tutte perfette tranne una, che alla fine non ha inciso nel voto.

Come ho detto in molti casi (lavoro, sport...) ho avuto la sensazione di non riuscire ad essere perfetto, anche nelle cose dove potevo arrivarci... molti potranno dire che non esiste la perfezione, ma ritengo che nelle varie situazioni che ho vissuto e sto vivendo, sono sempre un gradino sotto quello che almeno ci si aspettava di arrivare o che potevo raggiungere.

Per concludere queste considerazioni, mi ritengo uno che è perfetto per quanto si tratta di imperfezione, perchè lo sono sempre... in ogni situazione so che potrei arrivare ad un certo punto, ma devo già considerare a posteriori che tale livello non lo raggiungerò perchè sono abbonato all'imperfezione.

Comunque sto continuando a lanciarmi sfide in vari campi, dove cerco di arrivare al livello più alto... una trasformazione che ritengo necessaria, altrimenti rimango in una situazione dove, come dico sempre, "il cane si morde la coda".

Per chi mi conosce, quando parlo di trasformazione, sa che mi viene sempre in mente questa, dove la vera trasformazione la fa l'urlo, che ti trasforma emotivamente, facendoti passare in un altro stadio emozionale (senti là che parole).



Intanto ringrazio chi è venuto con me a Lucca all'inaugurazione del "Makia", discoteca in provincia di Lucca... in particolare ringrazio anche la compagnia lucchese, visto che senza di loro non sarei mai arrivato a destinazione.

sabato 9 ottobre 2010

Ennesima trasferta? La svolta?

Oggi si preannuncia una giornatina tutta pepe, dopo quella di ieri sera con mega sgranata e mancato scherzo al maffo, che ci ha portato ad una serata comunque divertente che preannuncia vendette a chi ha spifferato tutto.

Si riinizia con il calcetto di fine settimana, poi trasferta verso Lucca, tutta ancora da decidere... motivo: non c'è ne uno ma tanti.

Comunque spero sia determinante... nell'attesa mi ascolto questa.

giovedì 7 ottobre 2010

La bestemmia di Berlusconi

In questi giorni vi siete persi le ultime novità del mondo politico? Oddio, politicamente non è successo niente, ma intorno ai protagonisti succedono tante cose... aggiornatevi con Crozza.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tanti auguri Gea!!! (con lieve ritardo)

Oggi ritorno a raccontare le mie vicende... e capirete perchè non sono riuscito a scrivere niente nei giorni passati.

L'evento della settimana (scorsa) è stato il compleanno della Gea che per compiere i suoi 18 anni ha organizzato una delle più belle feste di compleanno della storia (almeno per quel che riguarda le feste a cui ho partecipato).


Infatti c'era tutto che si può desiderare:
- la compagnia giusta, con un mix tra amici del mare (di cui facevo parte) e compagni di classe (che però erano quelli forse meno accetti, ma impossibile da non invitare)
- la location da sogno: una villa sperduta ad Orentano con un giardino immenso, sulla carta camere posto letto per tutti... l'unica pecca la piscina che per ovvie ragioni non è servita (siamo ad ottobre)
- giornata perfetta: dopo tanto tempo si è avuto una giornata di sole con temperature buone (si era tutti in mezze maniche).


Per contorno a tutto questo c'era: barman a dare l'aperitivo, deejay a metter la musica (tra l'altro che già conoscevo grazie ad una reclame che andava in onda anni fa su tvl)... ma la ciliegina della torta è stata un'altra cosa, il sogno di tutti i neo maggiorenni: LA MACCHINA... e che macchina!! La 500!!!


Con questi propositi la festa non poteva che andare bene (per me e per tanti altri). Come sempre io vedo il bicchiere pieno, ma non fino all'orlo... e quindi accenno solo che poteva andare meglio su un certo fronte.


Comunque che dire: grande sgranata, grandi bevute, grande musica... poca dormita :)

Ovviamente quello che mi ha impegnato in questi giorni sono stati i preparativi vari: egalo, borsa, progetti... più le solite beghe, come inizio dell'attività sportiva, come tennis e calcetto.


Chiudo con un ulteriore ringraziamento e un ulteriore augurio alla festeggiata: AUGURI GEA!!!

martedì 5 ottobre 2010

L'inno italiano a Pistoia

Ciao a tutti voi lettori... scusate se non mi sono fatto sentire per un po' di tempo, ma cercherò di rimediare subito con un post oggi e un altro domani su ciò che mi è accaduto.

Per quanto riguarda questo post, parlerò di un evento che è accaduto a Pistoia che ha avuto una rilevanza tale che è andata nella cronaca non solo locale, ma anche nazionale.

Premettendo che anch'io c'ero, questo è l'articolo che è apparso sulla nazione.

"Gli elogi di Bonamico ai tifosi di Pistoia: «L’inno cantato, una bella cosa»

L’INNO DI MAMELI cantato da tutto il palazzetto al posto del cd che non ha funzionato ha avuto un’eco in tutto il mondo del basket. La notizia è stata riportata dal sito della Lega e il presidente Marco Bonamico si è complimentato: «Quella dell’inno nei palazzetti è un’idea di un giorno d’estate. Ci credevamo e fa piacere e inorgoglisce vedere la gente così coinvolta, come a Pistoia». Com’è noto, domenica le squadre di Pistoia e Rimini erano schierate in mezzo al campo, pronte ad ascoltare l’inno, ma il disco non è partito a causa di un guasto. Passavano i secondi e cresceva l’imbarazzo generale. A quel punto dalla curva dei tifosi biancorossi si è levato un coro: era l’inno di Mameli cantato dalla gente. Tutto il palazzetto ha seguito i ragazzi di curva e l’inno è stato cantato, anche bene, da circa 2500 persone. Un effetto veramente suggestivo.
"

mercoledì 29 settembre 2010

Il numero chiuso è un bene per l'università e per gli studenti

Puntuale a metà settembre arrivano le proteste degli studenti contro le riforme di turno e contro gli errori nei test di ammissione all'università che prevedono l'accesso col numero chiuso.

Quest'anno nell'occhio del ciclone è finita la facoltà di medicina di Firenze dove la prova si è svolta in un'aula che aveva alle pareti la tavola degli elementi della chimica.

Il putiferio che si è scatenato ha ridato fiato a coloro che vorrebbero abolire il numero chiuso sostenendo che impedisce ai giovani di seguire la loro vocazione.

A parte il fatto che questa modalità do accesso all'univeristà è adottata in tutto il mondo occidentale, gli argomenti a suo favore sono solidi.

Innanzitutto evita di inflazionare il numero di laureati in un certo settore con conseguente difficoltà o impossibilità di trovare un lavoro attinente a ciò per cui si è studiato. E già questo non è poco.

Ma il numero chiuso serve anche ad adeguare gli iscritti alla possibilità didattica (aule e docenti) e di strutture (laboratori) presenti alle università.

Ridurre quindi gli iscritti alle necessità del mercato e alle capacità di accoglienza degli atenei significa avere laureati migliori e far risparmiare parecchi soldi alle università. Soldi che potrebbero andare a finanziare la ricerca.

Bene fa quindi il ministro Gelmini a voler estendere anche alle facoltà letterarie il numero chiuso senza il quale si continuerebbe a perpetrare il dramma dei precari nella scuola.

martedì 28 settembre 2010

COMUNICATO STAMPA : ISEE

In questi giorni ho letto sulla stampa degli interventi relativi agli indici ISEE. S tratta di un grosso problema. Già due anni fa presentai in commissione una proposta per il regolamento dei servizi sociali per le persone con disabilità. Perché se la questione è grave per i cosiddetti “normodotati”, figuriamoci per un disabile. E’ un tema che va affrontato e che non si può più accantonare.

Ormai la nostra società sta cambiando, i poveri aumentano, e bisogna studiare una nuova politica che vada incontro a queste nuove esigenze. Intanto si potrebbe aggiornare e rivedere il regolamento Isee , secondo il quale oggi è praticamente impossibile ottenere un aiuto. Troppi sono i paletti, troppo basso è l’indice, e soprattutto il riferimento temporale dell’anno precedente è sbagliato.

Mi sono trovata a cercare aiuto per persone che avevano perso il lavoro di punto in bianco, e quindi non ricevevano più lo stipendio che percepivano l’anno prima: di fatto rientravano nella categoria degli aventi diritto al contributo, ma dovendo presentare la denuncia dei redditi dell’anno prima in cui lavoravano, non avevano diritto a niente.

Bisogna tener conto del cambiamento del panorama socio-economico e del nuovo scenario del lavoro.

Giusto il quoziente familiare, come si dice da più parti e come noi stessi sosteniamo, ma ricordiamoci degli anziani. Spesso l’anziano ormai vive solo, magari è parzialmente invalido se non del tutto, ma poiché è solo, non fa punteggio e quindi non ha diritto ad alcun contributo. Così per ironia della sorte, oltre che sentirsi abbandonato perché non ha il conforto della famiglia, non ha neanche un aiuto economico. Il futuro sarà pieno di anziani o vecchi, soli, con problemi di autosufficienza.

Non si può non tenerne conto.

sabato 25 settembre 2010

Estate 2010

Dopo tanto trafficare con il computer (precisamente con movie maker) sono riuscito a partorire il video dell'estate di quest'anno... di sicuro interesserà a pochi, ma almeno il mixaggio della musica può rendere piacevole questo video.

venerdì 24 settembre 2010

E' tornato dallo spazio

E' tornato annozero, ma soprattuto è tornato quello che fa impennare veramente lo share del programma, Vauro.

domenica 19 settembre 2010

La crisi nera in Costa Smeralda

Purtroppo siamo in un periodo di crisi globale, dove nessuno è risparmiato... anche in Costa Smeralda c'è la crisi (per così dire).

venerdì 17 settembre 2010

Cimitero islamico: sì, ma con polemiche

Il Consiglio comunale ha pronunciato il suo primo "sì" alla nascita di un cimitero islamico in città. Il voto è avvenuto nella seduta del 15 settembre, nell'ambito della discussione sul progetto per l'allargamento del camposanto comunale. Il piano presentato dall'assessore all'edilizia cimiteriale prevede un ampliamento totale di alcune migliaia di metri quadri. Più o meno 2mila e 500 potrebbero essere riservati ai defunti di fede musulmana. Il condizionale è ancora d'obbligo, visto che il Consiglio comunale potrebbe tornare a pronunciarsi su quest'aspetto specifico del piano, una volta definito il progetto esecutivo.

"E' il minimo che si possa fare - dice il capogruppo di Forza Italia, Alessio Bartolomei, il più battagliero sulla questione - Così come progettato, quello pistoiese sarebbe il cimitero islamico più grande d'Italia, perfino più di quello di Torino, dove i musulmani sono ovviamente molti di più. Pertanto, comunque la si pensi, non è possibile che questa scelta venga gestita alla chetichella dalla Giunta senza ascoltare la città. Se ciò dovesse avvenire - dice Bartolomei - ricorreremo a un referendum fra i pistoiesi". Il progetto di ampliamento generale è stato approvato con i 21 voti favorevoli del centrosinistra, le astensioni del gruppo Verdi-Arcobaleno e il voto contrerio di Udc-Pdl. Assente la rappresentante della Lega Nord.

L'idea di riservare uno spazio agli islamici, anticipato a luglio dal nostro giornale ("La Nazione"), sta facendo discutere la città. La comunità nusulmana, composta per lo più da nordafricani, lo chiede, senza successo, da diversi anni. "Siamo costretti a tumulare i nostri morti nella loro terra di origine con costi che spesso sfiorano i 5 mila euro" è stato detto da alcuni esponenti. L'oggetto del contendere è solo in parte il cimitero islamico. Fra i principali motivi di polemica il "divisorio" che gli islamici chiedono per differenziare le tombe con quelle dei cristiani. "Non si deve necessariamente costruire un muro - hanno fatto sapere gli esponenti della comunità islamica - basta soltanto una separazione fatta di alberi". Questo aspetto sarà messo a punto soltanto in un secondo momento. Intanto, l'assessore Paolo Lattari difende l'idea che ha portato ieri in Consiglio "Nella zona ovest, dopo l'ampliamento, gli uffici tecnici hanno elaborato anche uno spazio dedicato alle sepolture di altre professioni religiose, perchè ogni religione ha le sue usanze e le sue tecniche di sepoltura. In una società multietnica è normale che questo avvenga, non dimentichiamoci che si è pensato anche agli spazi di sepoltura per gli animali".

A difendere la possibilità della nascita di un cimitero islamico, anche la Camera del lavoro. Siamo contrari alla realizzazione di un cimitero islamico separato, ma favorevoli alla realizzazione all'interno del cimitero civico esistente, di una sezione riservata alle sepolture con rito islamico e accessibile a tutti - ha detto Fabio Capponi della segreteria provinciale Cgil e responsabile dei settori stranieri e immigrazione della Camera del lavoro -. Una sezione che consenta ai credenti di poter celebrere i propri morti secondo il rito dettato dalla propria confessione che prevede, per esempio, che la testa del defunto sia rivolta verso La Mecca.

lunedì 13 settembre 2010

Più variabile del tempo

Ormai sono più alterno delle luci ad intermittenza... un po' come il tempo che d'ora in avanti si preannuncia più che variabile (visto che è autunno).

In ufficio c'è stato il tecnico che doveva riconfigurare il server e dopo una mattinata con i computer initilizzabili si torna tutti a casa e, quando si ritorna in ufficio ovviamente il computer che ha i maggiori problemi è il mio... problemi risolti soltanto stamatina.

Non è che sono rimasto con le mani in mano... avevo solo dei problemi iniziali per entrare nel programma che uso per la contabilità (risolto giovedì stesso per telefono) e poi solo dei problemi di stampa... che tra l'altro avevano "chiuso le porte" alla stampante ad aghi (la mia) che ha già detto che dovrà scomparire nell'arco di un anno, scatenando l'ira del mio "capo", visto che per stampare i mastrini (non sto a spiegare cosa sono in questo post) di alcune ditte ci vorrebbero 5-6 risme di fogli (ai quali andrebbe aggiunto il costo del toner).

Comunque... fine settimana bello ma niente mare; siamo ritornati al rituale calcetto del sabato e alla solita domenica calcistica, condita da una sempre buon cena al Buongustaio.

Comunque c'è chi se l'è passata peggio... io non c'ero alla scena, ma vi riporto un "articolo" di chi la scena se l'è gustata ben benino.

"Il metascherzo. Per uno scherzo oltre la burla

Signori, vi prego di considerare quello avvenuto il 12-09-2010 non solamente un banale e comune scherzo.

E' stata in primo luogo una grande riflessione sulla bvrla e svi meccanismi dell'vmorismo.

Partendo da uno scherzo un po'caciarone , una volgare spiettata di clacson che avrebbe condannato il povero Alberto ad una notte con tutti i cuccioli del canile, è nato l'esperimento per eccellenza sull'umorismo.

Immaginiamo cosa potrebbe succedere se ,dopo tale scherzo, parte il messaggio " A casa mia non ci venite più sia ben chiaro".

I nostri amici potrebbero semplicemente tornare a casa con la coda tra le gambe e qualche minuto di risata all'attivo; ma non accontentandosi parte un messaggio intriso di candore ,dal cellulare del Cerri ,("Perché?") e dal sapore di pernacchia.

"Così imparate a suonare il clacson" è la pronta, saggia e bilanciata risposta.

Qui l'umorismo di solito getterebbe le armi a terra e lo scherzo finirebbe. Ecco invece che comincia il grottesco, e si comincia a pensare in primo luogo alla filosofia del preparare burle, ad un'idea pirandelliana dello scherzo.

Lo scherzo durante il sonno è possibile, ma sarebbe solo uno dei tanti ed oltretutto verrebbe probabilmente scoperto vista la prevedibilità dell'idea. Già è proprio la predibilità dello scherzo il tema di questo episodio, la colonna portante di tutta quella farsa messa in piedi: sarà uno scherzo in cui ognuno già conosce la sua parte e la recita, in modo perfetto, monotono e nonostante tutto divertente; grande comicità, come Tom&Jerry o Willie Coyote e Beep beep: si sa già cosa succederà, ma nonostante tutto si ride.

E così viene gettata la lenza senza il verme: Lucchesi fa nascere l'idea di mandare un messaggio ad Alberto, facendo finta di volerlo mandare a Vannucchi; un messaggio che è una lettera fra congiurati, il segnale di inizio dello scherzo.

"Luca, vieni al campino che si vuole fare lo scherzo al Maffo".

E qui tutti sono con il fiato sospeso: il pesce sbarberà amo, piombi e lenza così per divertimento, credendo che non ci sia alcun pescatore dietro che abbia potuto mettere il verme, o un errore così marchiano suonerà strano ed il pesce non abboccherà? Eppure in questo scherzo c'è l'esatta consapevolezza di come agirà la preda, sembra tutto governato da forze ineluttabili cui i nostri protagonisti non possono sottrarsi, anche se possono prevedere gli esiti.

Quando arriva un messaggio, nessuno fiata. "Grazie per il consiglio." Ami, piombi, lenza, galleggiante, mulinello, canna e anche lo sgabello del pescatore.Ma i nostri prodi Sampei sanno che ciò che ha abboccato tiene l'amo in bocca senza trapassarsi, pronto a mollare tutto al primo segnale per attaccare il pescatore che entra in acqua.

Le macchine sono lasciate lontano dalla casa, sul Viale Adua o all'imbocco della via, e le manovre di avvicinamento sono un classico: si passa dal vivaio davanti alla casa, da dove si ha una visione perfetta dell'aia senza essere visti.

C'è una luce in cucina, con le persiane chiuse, dove prima era buio: ci sta aspettando; c'è chi vede una tenda, chi qualcuno che scruta, ma è oramai chiaro che i cacciatori sono dentro la tana e possono essere preda. Il confine tra il mangiare e l'essere mangiato è estremamente labile, solo la prontezza di riflessi e l'estro decreteranno chi vince e chi soccombe.

Il Fanta ha l'idea del secolo e tira un pallone in mezzo all'aia con forza.

Ed accade tutto quello che i nostri amici si erano aspettati, il copione è rispettato, le previsioni giuste, le maschere non sono uscite dal ruolo consueto, tutto è ricondotto all'ordine: la persiana si apre e la testa esce a scrutare i dintorni.

Ora il predatore sa che i cacciatori sono nel suo territorio, con una luce spenta è subito fuori di casa e resta solo da darsela a gambe tra le piante per riportare la pellaccia a casa.

Se oggi sono qui a raccontare questa storia, beh, provate a dire chi cel'ha fatta.

Chiamatemi Ismaele."

giovedì 9 settembre 2010

La magia delle azioni minime

Come anticipato ieri, vi riporto un altro brano di Raffaele Morelli dal libro "Le piccole cose che cambiano la vita"... in questo pezzo si sottolinea come i pensieri sono la causa dei nostri disagi e delle nostre preoccupazioni.

" Perchè i dolori durano? Perchè siamo pieni di intenzioni, pieni di intenzioni...

I chassidim ebraici insegnano che quanto più le nostre intenzioni diventano forti, tanto più la nostra anima rischia di ammalarsi: "Come si ammala l'anima? Quando pensiamo, parliamo e agiamo, intenzionalmente, in modo contrario all'inclinazione naturale di un'anima sana, noi ne provochiamo il deperimento".

Ti sei mai chiesto come mai tutto è possibile per i bambini? Vuoi che sia così anche per te? Osserva un bambino quando gioca. Lui è lì nelle cose che fa, è lì, non ha un progetto, non ha intenzioni, non si domanda "Sarò un buon bambino? Starò giocando bene?", non si sta chiedendo "E' il gioco giusto da fare oggi?".

Sei tu, adulto, che cerchi di mettergli in testa queste cose. Lui è presente all'azione e basta. E tu devi fare lo stesso.

Il bambino è in un altro stato della mente, e noi adulti dobbiamo imparare da lui come si fa.

Plotino riflette sulla relazione che esiste tra l'essere presenti a se stessi e la felicità dell'anima: "La felicità è uno stato che esiste tutto nel presente (...) Il ricordo della felicità non importa affatto, essa non consiste in un discorso che si sviluppa, ma in uno stato. Ora, lo stato esiste nel presente ed anche è l'atto della vita".

Quindi io devo essere lì, non devo risolvere i problemi, io devo essere lì, lì!

Un tempo le donne ricamavano. E mentre ricamavano parlavano, si raccontavano tutto, s'incantavano. Solo con "il ricamo" ti incanti: fai lo stesso gesto, non lo modifichi per ore e ora, fino a che - raccontano molte donne - senza rendersene conto raggiungevano l'orgasmo.

Quindi l'orgasmo non nasceva per via genitale, ma da un atteggiamento mentale.

Un altro esempio interessante viene osservando una donna dopo la fecondazione. Durante le prime settimane, non si accorge neppure di essere incinta, se ne accorge solo nel tempo, da alcuni segnali: il seno gonfio, le mestruazioni che non vengono... Si tratta di segnali "indiretti", non c'è una voce interna che annuncia "sei gravida". Non c'è! E in più, per tutta la gravidanza, la donna di questo grande evento spesso quasi non se ne accorge. Segno, quindi, che un grande evento così possiamo solo accompagnarlo. Essere presenti e accompagnarlo.

Non dobbiamo fare nulla o, al massimo, possiamo "covare" noi stessi, sì, come fanno i volatili. Essere presenti e consapevoli.

Il cervello ha bisogno di presenza, il cervello ha bisogno della nostra presenza. Quando ci diciamo "i dolori non mi passano", è perchè non siamo presenti; altrimenti passerebbero subito.

Invece, incominciamo a ripeterci: "Come? Una donna come me è stata lasciata dal marito? Impossibile!...". E ci lamentiamo, inveiamo, ci disperiamo. E siccome la parola "feconda" il cervello, noi fissiamo queste parole, e nel tempo creiamo e ci portiamo in giro una persona che non esiste. L'abbiamo creata noi, ma non esiste, non c'è mai stata!

C'è un'unica cosa da fare: tre-quattro volte al giorno bisogna essere presenti alle "azioni minime".

Se sei presente nelle azioni minime, si sprigiona una luce sconosciuta.

Il bambino pensa che la magia dipenda dal fatto che una luce sconosciuta è capace di produrre fatti prodigiosi.

Quante volte ci è accaduto che ci chiamasse proprio chi cercavamo, o incontrassimo ciò di cui avevamo bisogno. Se fossimo stati attenti ci saremmo chiesti come era potuto avvenire, e ci saremmo accorti che, in quei frangenti, avevamo la mente vuota. Così hanno detto i Saggi.

Dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che le cose si realizzano con sforzo e fatica; la fatica misura solo la nostra resistenza. La fatica non produce niente...

Il cervello ha bisogno che tu osservi il disagio, poi, automaticamente, lo corregge lui.

Quindi, bisogna che io sia presente e che non pensi. Ed è così che nell'azione minima arriva la pace, perchè sei "seduto sull'eternità". Perchè non disturbi con il pensiero ciò che naturalmente sarebbe così.

Quando arriva un dolore, qualsiasi dolore, io devo solamente "illuminarlo" con il mio sguardo. Se ho paura che il dolore mi annienti è perchè non lo sto guardando, perchè insisto a dare spiegazioni, a giudicare, a commentare. Queste sono le cose da non fare.

"Lui mi abbandona, è un disgraziato, se non torna da me morirò..." No, così non ce la puoi fare! Io sto male, questo è il mio dolore, io lo osservo, non che cosa lo causa. E non penso a nulla... I miei pensieri sono solo un nemico da allontanare!

In genere come si pensa di ritrovare se stessi?

Attraverso i propri pensieri.

Li ripassiamo di continuo: quanti soldi ho in banca, la casa da sistemare, le mie abitudini, i miei ragionamenti, le teorie in cui mi riconosco... In sintesi, io mi convinco di essere quello che sono stato in passato. Ma come farò a cambiare se il mio passato è sempre con me?

Se noi fossimo solo i nostri pensieri non ce la potremmo fare! Nessuno ce la può fare.

Dobbiamo aver sempre presente che eravamo una cellula fecondata, uno spermatozoo o un ovulo. Questo siamo: uno spermatozoo che è entrato in un ovulo, oggi come allora.

Non è cambiato niente, niente. Dobbiamo ricordarci che quella cellula fecondata ha fatto operazioni di una complessità sconvolgente. Quindi, non è da un pensiero che siamo stati creati, e non è stato con i pensieri che si è formata la nostra vita.

Quindi, io non sono i miei pensieri.

I miei pensieri mi danno l'illusione di esistere nei ricordi del passato, di esistere nei progetti per il futuro. Ma quelli non siamo noi, non siamo noi!

Quindi la partita, la vera partita della vita è sapere che noi non siamo i nostri pensieri. Anzi, il pensiero è un vero, grande inganno!

Nietzsche, per spiegare i limiti del pensiero e della razionalità, ci propone come metafora un'antichissima favola romantica: "Noi nani inteligenti, con la nostra volontà e con i nostri fini, veniamo molestati da stupidi, arcistupidi giganti, i casi, gettati a terra dalla loro corsa, spesso calpestati a morte, ma nonostante tutto ciò, non vorremmo rimanere senza la terribile poesia di questa vicinanza, poichè questi mostri giungono spesso quando la vita nella tela di ragno dei fini è diventata troppo noiosa o troppo angustiosa e ci offrono un sublime diversivo per il fatto che la loro mano lacera l'intera ragnatela"."